Fabio Sonnino e Samuele Giannetti sono romani di nascita e romanisti per fede e per passione. Ma più di tutto, sono il presidente e il vicepresidente della scuola calcio Roma club Gerusalemme, la città in cui vivono e lavorano da tantissimi anni. La foto, postata sui social, di Totti in posa dietro la bandiera del Club ha avuto immediatamente moltissime condivisioni.
Ed ha finito per diventare una sorta di risposta implicita alle polemiche innescate nei giorni scorsi da Gabriele Rutini, nell’arte dei fornelli Chef Rubio, che su Twitter aveva attaccato l’ex giallorosso L’antefatto è la serata di sabato. Serata trascorsa dal Pupone in una villa vicino a Tel Aviv per vedere la partita di Champions che si giocava ad Oporto. Un evento promozionale organizzato da un noto marchio di birra.
“Ma quella di Totti – spiega Samuele Giannetti — è stata un’operazione puramente commerciale che nulla ha a che vedere con le ultime tensioni in Israele. Tanto è un’operazione commerciale che allo stesso evento, negli anni passati, sono stati invitati Pirlo, Ronaldinho e Del Piero. E mai nessuno li ha attaccati».
E quello di Totti, sabato scorso, era un altro dei suoi regali. «Prima della pandemia, a più riprese, siamo venuti a Roma a Trigoria con una piccola delegazione di giovani leve — spiega Sonnino — E Francesco li ha incantati coi palleggi e i tiri importa». Ragazzini col sogno di diventare calciatori, rapiti dalle prodezze del re del “cucchiaio”
FONTE: La Repubblica