«La Lazio non esiste. Monchi? Leale, ma era circondato da egoisti». Riparte con due battute delle sue Francesco Totti che ha concluso il lockdown con una bella (e inedita) passeggiata al centro di Roma in mascherina. Lo storico capitano, che ancora oggi riceve centinaia di attestati d’amore dei tifosi sempre più scottati dalle recenti vicende del club (l’analisi di Deloitte ha evidenziato un deterioramento della situazione economica e patrimoniale), ha parlato al magazine spagnolo Libero.
La prima domanda lo spiazza: «Meglio la Roma o Lazio? E a me non dovete chiederlo? Per me Roma è la Roma. La Lazio non esiste. Non posso fare paragoni. Ciò non significa che sto parlando male di loro. Per me la Roma è unica, così come i suoi tifosi». Poi la rivelazione: «Mia madre era della Lazio. Quando mi hanno cercato non ho avuto dubbi. Per fortuna è stata la scelta migliore».
Che ha portato a 25 anni di storia irripetibili ma con un epilogo amaro: «So che c’è un inizio e una fine. Però ci sono giocatori come Messi, Ronaldo, me… con il diritto di decidere. Avrei fatto bene alla Roma anche oggi. Per l’ambiente, l’esperienza, il marketing. Non avrei nemmeno dovuto giocare tutte le partite, una sì e 3 no». Poi su Monchi: «Con Monchi era un rapporto di alti e bassi. È una persona leale, molto professionale. Penso sia stato mal consigliato. Si è circondato di persone che non gli facevano fare il suo lavoro».
Infine i pro e i contro di essere Totti: «È complicato nella vita privata. Dovrei andare a Cuba, lontano dal mondo. Perché in Europa o in Cina quando vado in vacanza è un massacro. Spero che tra 10 anni sarà più tranquillo. Spero si dimentichino di me anche a Roma. Non si sa mai, magari ingrasso e perdo i capelli. Potrebbero anche non riconoscermi». Impossibile.
FONTE: Leggo – F. Balzani