La Roma apre bene il 2017, con la quinta vittoria nelle ultime sei partite. Torna al successo lontano dall’Olimpico dopo quasi due mesi e mezzo, quando si impose a Reggio Emilia contro il Sassuolo, il 26 ottobre. In classifica tiene a distanza il Napoli e la Lazio e resta nella scia della Juve. E’ stata una Roma pratica, essenziale, che ha concesso pochissimo al Genoa, mutilato dalle partenze di gennaio e dagli infortuni. Il risultato, deciso da un’autorete, non testimonia sufficientemente il divario tra le due squadre. Pur avendo registrato un possesso palla molto equilibrato, la Roma ha colpito anche un palo con Dzeko e ha protestato per un calcio di rigore non concesso per un fallo di Muñoz su Fazio. Per tutti i 96 minuti di gioco la squadra giallorossa ha dato l’impressione di avere in pugno la partita, gestendola senza particolari affanni, con il Genoa che è stato realmente pericoloso solo nel finale. In attesa dei rinforzi di gennaio, Spalletti può essere soddisfatto della continuità raggiunta dalla sua squadra, con la difesa a tre, ormai consolidata, con i progressi di Szczesny, confermatosi tra i migliori portieri del campionato. Nelle ultime cinque partite il polacco ha subito solo due gol e anche ieri è stato protagonista.
LE SCELTE – In mattinata Spalletti ha deciso di non rischiare Manolas, finito in panchina, con Juan Jesus promosso titolare in campionato dopo due mesi. Difesa rigorosamente a tre, mentre a centrocampo Strootman ha guardato in cagnesco Rigoni e De Rossi è andato in prima battuta su Ninkovic, che si è accentrato molto, lasciando la fascia alle incursioni di Lazovic. Sin dall’inizio le due squadre si sono affrontate a ritmi alti, con un’occasione per parte nei primi minuti. Un salvataggio di Szczesny su Laxalt e una grande parata di Perin su Dzeko sono state le prime avvisaglie. Perin, infortunatosi al ginocchio, ha dovuto lasciare il campo a Lamanna. La Roma è stata subito in partita, con Perotti (fischiato dai suoi ex tifosi) e Nainggolan in assistenza a Dzeko, pronti a inserirsi negli spazi. Dzeko ha creato una grande occasione per Nainggolan, che non l’ha sfruttata. Perotti è rimasto molto largo, limitato dalla doppia marcatura di Izzo e Lazovic, bravo a fare entrambe le fasi. Sul belga è andato costantemente Cofie.
IL VANTAGGI – Il Genoa ha avvertito l’assenza dei due giocatori ceduti a gennaio, Pavoletti e Rincon (oltre che di Veloso, infortunato), in particolare del primo, con Simeone, in avanti da solo, troppo leggero. Così dopo pochi minuti Juric gli ha messo vicino Ninkovic, tramutando il tradizionale 3-4-3 in un 3-4-1-2. Dopo un’occasione di Ocampos è arrivato il gol della Roma, in maniera molto fortuita. Un tiro senza pretese di Bruno Peres è stato deviato in rete da Izzo. Dopo il vantaggio il ritmo è un po’ calato e la squadra di Spalletti ha controllato in maniera composta la reazione del Genoa, che ha prodotto solo un’occasione di Ninkovic, con Szczesny ancora pronto a deviare sul palo.
LE OPPORTUNITA’ – Nella ripresa la Roma è ripartita all’attacco e ha avuto la possibilità di mettere al sicuro il risultato, ma il tiro al volo di Dzeko su cross di Nainggolan ha centrato il palo. Il Genoa ha cercato il pareggio in qualche occasione in contropiede, lasciando l’iniziativa alla squadra di Spalletti, che ha rischiato pochissimo. Con il passare dei minuti la Roma si è abbassata troppo e negli ultimi dieci minuti, dopo l’ingresso in campo di Pinilla, il Genoa si è riversato nell’area giallorossa, costringendo Spalletti a inserire un centrale in più, Manolas, al posto di Bruno Peres. L’unico pericolo vero tuttavia è stato il tiro di Ocampos nel recupero, con un’altra grande parata di Szczesny.