Si è chiusa ieri la fase a gironi di un Mondiale che ha visto, finora, decisamente sottotono i quattro romanisti impiegati: Zalewski, Vina, Dybala e Rui Patricio, in rigoroso ordine di minutaggio, sono stati finora solo comparse nelle rispettive nazionali.
Tre di loro andranno avanti e giocheranno gli ottavi di finale, Vina è il primo romanista che tornerà a casa a causa dell’eliminazione dell’Uruguay in favore della Corea del Sud. Dybala ce l’ha messa tutta per rientrare tra i convocati di Scaloni, per alcuni anche privilegiando troppo la nazionale alla maglia giallorossa, ma finora il c.t. della Seleccion lo ha ignorato: a complicare i piani della Joya il fatto che l’Argentina abbia dovuto lottare fino all’ultimo per qualificarsi, senza ricorrere al turnover che di solito fanno le nazionali più forti nella terza partita del girone.
Come Dybala anche Rui Patricio non è mai stato utilizzato dal c.t. portoghese Fernando Santos, ma in questo caso la scelta non è una sorpresa perché il titolare è Diogo Costa e in una manifestazione come il Mondiale è raro, a meno che non ci siano espulsioni, che avvenga un’alternanza tra i portieri.
Il romanista che ha giocato di più in Qatar è Zalewski, che finora ha collezionato 45 minuti in campo, quelli del primo tempo nel match della Polonia contro il Messico. Sostituito nell’intervallo dal c.t. Mic h n i e w i c z , l’esterno giallorosso non è più stato utilizzato. È sceso in campo per quindici minuti, infine, Matias Vina, che ha perso la titolarità nella formazione allenata da Diego Alonso che gli preferisce il “napoletano” Olivera.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini