La miglior Roma della stagione asfalta in un Olimpico deserto la Fiorentina di Ribery & Co.. Friedkin vince l’insolito derby tutto americano con Comisso e Fonseca segna un’altra bella croce sulla sua carlinga, ora più blindata che mai, in vista della prossima battaglia da combattere contro i soliti detrattori «interni» e tiratori franchi sguinzagliati all’esterno.
Ma, dopo quanto visto ieri sera sul prato «amico», la domanda naturale è: perché la Roma dovrebbe preoccuparsi di trovare un nuovo allenatore se ne ha già uno che la fa giocare così? Veloce, efficace, con qualità e tecnica che la rendono a tratti inarrestabile. Sì, le manca ancora un po’ di cinismo, quella cattiveria che consente a volte di dare il colpo di grazia agli avversari, ma è una cosa sulla quale si può lavorare…avendo voglia e tempo.
Sono considerazioni legittime dopo la partita giocata ieri pomeriggio dalla Roma «vera», quella con tutti o quasi i titolari. Un’altra squadra rispetto a quella brutta e impacciata che aveva faticato in Europa League tre giorni prima.
La differenza è tutta là, perché se gioca questa Roma è tutta un’altra musica. Una squadra, che con il successo di ieri aggancia Inter e Napoli al quinto posto, che se sta così può giocarsela con tutte le protagoniste di questo insolito campionato che vede (pensa te…) il Milan in fuga dopo l’incredibile ko del Napoli ieri contro il Sassuolo sorprendentemente secondo.
Con la difesa titolare lì dietro non si balla più ad ogni affondo (ieri dopo i primi due minuti di messa a punto poi i giallorossi non hanno rischiato più nulla), il centrocampo dà solidità e manovra nonostante l’assenza di Diawara e Pedro è uno che ti consente di fare il salto di qualità. Eppoi, se gente come Spinazzola continua a spingere e giocare così, allora tutto diventa possibile: porta la sua firma il gol del vantaggio (primo stagionale, secondo in carriera in serie A), ma c’è l’imprinting del contropiede corale giallorosso su quella di Pedro (ancora lui) che fissa il risultato sul 2-0 finale. Palla veloce in avanti, Mkhitaryan (vero assistman del gruppo) gliela mette con il contagiri e pratica archiviata.
Ora altro round di Coppa prima di tornare a correre in campionato. Giovedì all’Olimpico arrivano i rumeni del Cluj e Fonseca dovrà prendere di nuovo decisioni importanti. Sarà probabilmente ancora la Roma2, perché competere su tanti fronti con questa Roma è quantomeno complicato. Il messaggio è chiaro, per vincere e andare in fondo serve gente di un certo livello e i limiti della rosa giallorossa sono ormai sotto gli occhi di tutti. Partite come quelle di ieri non fanno altro che confermarlo. Ma serviva?
FONTE: Il Tempo – T. Carmellini