La diagnosi per Leonardo Spinazzola parla chiaro, «rottura sottocutanea» del tendine d’Achille (cioè non da taglio), in zona terzo mediale (cioè a metà), del tendine in questione. Perché è accaduto? La dinamica dell’infortunio non ha rivelato una causa all’origine della rottura. Non c’è stato contrasto, né la caviglia ha dovuto sostenere movimenti innaturali.
Si tratta di una lesione poco frequente nel calcio, l’ipotesi più attendibile è che fosse già in atto un processo di usura, che si è completato in occasione di quello scatto. I tempi di recupero dipenderanno dalle tecniche di intervento e dal protocollo riabilitativo adottati dallo specialista che si occuperà dell’operazione, ma difficilmente l’assenza sarà inferiore ai 6 mesi. Uno dei luminari per questo tipo di intervento è il professor Sakari Orava.
Ieri prima di lasciare Coverciano, l’ultimo abbraccio è stato quello del commissario tecnico Mancini, che gli ha sussurrato: «Ti aspettiamo presto». Una sorgente di energia per Spinazzola, così come le parole dei compagni: «Vinceremo questo Europeo anche per te». Tiago Pinto e Mourinho hanno chiamato Spinazzola, facendogli forza e sottolineando come tutti – dai Friedkin ai compagni (in tanti gli hanno parlato) – «lo aspettano», come gli ha detto Mou, per restituirgli quel ruolo centrale che si è conquistato nelle sue due stagioni in giallorosso.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini / A. Elefante