Così fan tutti, si diceva. La sorpresa per la revocazione della sentenza prima e per la penalizzazione inflitta alla Juventus poi, sul fronte plusvalenze, è stata per lo più accompagnata da questo coro. Un ritornello che, ora, richiede però di essere aggiornato: così facevano tutti prima del -10 appioppato alla classifica dei bianconeri e così continuano a fare tutti anche adesso, in barba ai verdetti di tribunali, corti e collegi. Stessi metodi, stesse dinamiche.
Una premessa, a questo punto, è d’obbligo. Perché la Roma non ha infranto alcuna norma (non esiste, d’altronde…) né condotto in porto alcuna operazione sospetta. La società capitolina, di fronte a una stringente necessità, ha semplicemente individuato uno strumento grazie al quale raggiungere l’obiettivo desiderato. Pagando pure un prezzo, seppur non economico: la dispersione di un notevole capitale di talento, forgiato anno dopo anno nel vivaio.
La cifra individuata, infatti, è stata raggiunta attraverso la cessione di Tahirovic all’Ajax e quella del tandem Volpato-Missori al Sassuolo, oltre all’addio di Kluivert con destinazione Bournemouth: si tratta di due 2003 e un 2004, tra gli elementi più in vista del settore giovanile giallorosso.
E dunque? E dunque la Roma ha messo in piedi un sistema dì plusvalenze, evidentemente premeditato, con lo scopo di ottenere un preciso risultato a bilancio. Che poi per tagliare il traguardo sia stato ceduto un giocatore o un altro, al di sopra dì ogni discorso dì campo, poco importa: l’importante era raggiungere “quota 30”.
FONTE: Tuttosport