Una trama vista in centinaia di film. Due amici iniziano con entusiasmo un’avventura insieme, dopo qualche tempo il destino li porta a scontrarsi facendoli allontanare ma alla fine uno dei due torna in soccorso dell’altro giungendo così al lieto fine. Un tipo di intreccio narrativo che – se tutto dovesse andare per il verso giusto – potrebbe incarnare in pieno gli ultimi due anni di Dzeko in giallorosso.
Dopo il feeling sbocciato inizialmente tra il bosniaco e Fonseca, nel tempo il rapporto si è incrinato (basti pensare al caos post Spezia che ha portato il tecnico a togliere al numero 9 la fascia da capitano). Superata la bufera – e il mercato di gennaio – le acque sembrano essersi calmate e adesso, grazie al percorso della squadra in Europa League, i due hanno l’occasione di scrivere insieme un finale inaspettato.
Contro l’Ajax la Roma ha bisogno del suo bomber, che già nella gara d’andata aveva combattuto da gladiatore contro la difesa olandese, mostrando un’attitudine diversa rispetto ai match precedenti. Domani sera all’Olimpico segnare almeno un gol sarebbe fondamentale, e nessuno più del bosniaco sa come caricarsi la squadra sulle spalle quando si tratta di partite europee.
A parlare per Dzeko è la sua storia in giallorosso: sulla cavalcata della stagione 2017/18, culminata con l’approdo in semifinale di Champions League, il marchio del centravanti è indelebile. Dopo aver fatto sognare i tifosi a Stamford Bridge con una doppietta al Chelsea nella fase a gironi ed aver portato la squadra ai quarti grazie al gol rifilato allo Shakhtar, una rete apparentemente inutile segnata nel 4-1 subìto al Camp Nou ha permesso alla Roma di rimanere in vita nella doppia sfida con il Barcellona ed approdare in semifinale grazie al 3-0 del ritorno (ha segnato anche lì). Dei 44 gol realizzati nelle competizioni internazionali con i club, Dzeko ne ha segnati 29 con la Roma.
Attualmente però non trova la rete dal 25 febbraio scorso. Gli ultimi due gol risalgono alla doppia sfida dei sedicesimi con il Braga – ha deciso il match dell’andata – ma adesso è arrivato il momento di interrompere il digiuno. Dzeko è consapevole di quanto conterebbe per la Roma conquistare la seconda semifinale europea nel giro di tre anni e non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione per provare ad arrivare ancora più avanti.
A caricarlo c’è anche l’idea di un eventuale derby personale all’orizzonte: se i giallorossi riuscissero a superare lo scoglio Ajax, molto probabilmente in semifinale incontrerebbero il Manchester United. Non un avversario qualunque per chi ha vinto due Premier League da protagonista con il City ma nemmeno per la Roma, che non conserva ricordi positivi delle trasferte all’Old Trafford. Lo United di oggi non è sicuramente quello di Ferguson e Rooney, ma riuscire ad eliminare i Red Devils sarebbe un’impresa. Adesso però non è ancora il momento di fantasticare, prima di immaginare eventuali rivincite c’è l’Ajax da eliminare.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti