La Roma riparte da 18. Sold out. Consecutivi. Non c’è un biglietto neppure per la sfida contro il Bologna, battesimo 2023 di una squadra che vuole tornare a pensare in grande. Diciotto, peraltro, senza contare le partite in trasferta, pure quelle sempre esaurite nel settore riservato ai tifosi romanisti come sarà, per esempio, a San Siro contro il Milan domenica.
È dal derby del girone di ritorno della passata stagione, un 3 a 0 orgasmico per la gente giallorossa che il cassiere di Trigoria non ha fatto altro che contare sold out. Era il 20 marzo dello scorso anno.
Da quel momento non c’è stata la resa neppure di un biglietto. Tutti venduti, più o meno 60 mila abbondanti a partita, e peccato che non ce ne fossero di più perché sarebbero stati venduti pure quelli. Campionato, Conference League, pure l’amichevole di presentazione contro lo Shakthar di inizio dell’agosto scorso, i numeri compresi quelli degli incassi, non hanno fatto altro che dare ragione al settore ticketing.
L’Olimpico è tornato ad affollarsi di bambini, molti dei quali hanno scoperto l’emozione di salire le scalette di qualsiasi settore mano nella mano con il papà, il nonno, lo zio, per poi domandarsi perché il cuore batte più forte quando si scopre l’effetto che fa. Saranno i tifosi di domani e dopodomani, un patrimonio inestimabile. Quello che qualche anno fa fece dire ad Agostino Di Bartolomei che “ci sono i tifosi di calcio e poi quelli della Roma“.
FONTE: La Repubblica – P. Torri
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