Ebbene, sì. Siamo al bilancio. Un bilancio da approvare comunque, senza nemmeno leggerlo. Perché di Francesco Totti non si butta via niente, nemmeno ora che per tanti debba essere gettato via, accantonato come un vecchio scatolone, colmo di storia sì, ma che ora non serve più come prima. Caro Francesco, siamo agli sgoccioli del 2016 e chissà se di questi tempi, l’anno prossimo, saremo ancora qui ad approvare l’ennesimo bilancio, fatto di passioni e pezzi di arte. Dipenderà da come si sente, dai suoi muscoli, dalla testa: ora va dicendo che lascerà, ma vai a capire quanto ci sia di vero o no. Totti è un burlone, prende in giro anche se stesso. Ma forse questa volta non scherza: a Primavera tutto sarà più chiaro e se dovesse ripensarci dovrà trovare la sponda della società, che ufficialmente apre le porte ma poi non si sa come potrà reagire alla richiesta di un altro anno di contratto. Ma forse non sarà così.
L’INIZIO E IL GELO – Certo, questi dodici mesi sono stati unici, un’annata indimenticabile sotto tanti aspetti: troppe cose non sono andate e forse a Totti non era mai successo di vivere questi alti e bassi. L’emozione di aver vissuto un’esclusione, un provvedimento disciplinare alla Cassano: via da Trigoria, in punizione. Quella mattina di Roma-Palermo, 21 febbraio, resta comunque un’eccezione. Un down da cui ci si è dovuti rialzare, sia se consapevoli di aver sbagliato sia se convinti di essere nel giusto. Un’intervista denuncia pagata con il rosso diretto, questo è stato. Sì, anche questo è capitato. L’anno non comincia nel migliore dei modi, insomma. Quel vecchietto pesa come un macigno; quel vecchietto vuole continuare a giocare, come un bambino che non riesce a fare a meno della playstation. Perché è un bambino.
L’AMORE CHE MOVE… – Totti non riesce a fare a meno del pallone, della Roma, nessuno può farci nulla. Bisogna fare qualcosa di eccezionale per convincere i tanti, Pallotta in primis, a farsi portare quel foglio da firmare, poi Spalletti doveva essere convinto a mandarlo in campo. Serviva qualcosa di eccezionale. Si eccezionale per chi Totti non è. Per lui l’eccezionale è la normalità. E normale diventa quella notte di grande emozioni, quando Francesco ribalta il Torino con una spaccata bella e leggera come il bacio di un principe alla sua dama. Pulita come la lacrima di quel ragazzo in Sud che ha pianto per tutti. Normalità, perché quello è Totti, che segna e risegna in nemmeno treminuti.
LA MANO DI CHECCO – La Roma vince e corre verso la rimonta, lui vede materializzarsi il contratto. Il Palermo è dimenticato da un pezzo, anche se nel frattempo c’è stata anche Bergamo e quella furibonda litigata con Spalletti. Le mura dello spogliatoio dell’Azzurri d’Italia tacciono, non raccontano quello che veramente è successo lì dentro, loro conoscono il pudore. Immaginiamo le urla. Totti fa ancora gol, ma quel giorno rappresenta il capo di un gruppo che non aveva dimostrato attaccamento: Francesco aveva trascinato qualche ragazzo a una serata poco professionale, questo fece arrabbiare Spalletti. Al di là del suo gol salva Roma, i rapporti restano tesi, volano Tapiri d’oro, d’argento e di mirra. Il capitano nell’occhio del ciclone, così il suo allenatore. Il giorno e la notte, la luna e il sole. Opposti che convivono e si sopportano. Il contratto non arriva e Francesco continua a sciorinare colpi di normalità, assist (Bologna), reti (anche Genova), giocate sublimi (Napoli), Roma-Chievo doveva essere il suo addio, con l’Olimpico insolitamente pieno. Perché Totti è come l’amore, move il sole e le altre stelle. L’amore quest’anno ha mosso la moglie Ilary a rilasciare un’intervista di fuoco contro Spalletti, definito dalla first lady “un piccolo uomo”. Apriti cielo, quelle parole non gli hanno certo fatto un favore, qualche linea di tensione l’hanno creata, o quantomeno non hanno ammorbidito il dialogo con il tecnico. La stagione si apre come l’inizio dell’anno: amarezza (poche presenze da titolare) e qualche soddisfazione (vedi Roma-Sampdoria, arriva lui dopo il diluvio e si riaccendono le luci del sole), portando a casa qualche colpo decisivo per la classifica. Il compleanno, 40 anni, verrà ricordato anche come una festa per la pace con Spalletti: una pace regolata dal buon senso più che dal cuore. Due personalità forti difficilmente si amano, si rispettano forse o quantomeno cercano di farlo per il bene comune.
VACANZE E RIVELAZIONI – Totti è in vacanza con amici e non solo e va dicendo di non farcela più, che i muscoli non reggono come prima le fatiche. La Roma nel frattempo manda in giro per il web una foto di auguri con alcuni calciatori e lui (ma non solo) non c’è. La gaffe viene presa male dagli appassionati del capitano. Ci sarà per gli auguri di buon anno, fanno sapere da Trigoria. Il 2017, che forse sarà un anno diverso da tutti gli altri. Eccezionale, normale. Comunque indimenticabile.