Il compleanno è sempre tempo di bilanci. Ci si guarda indietro e si valuta il bene e il male che ci è scivolato addosso oppure è entrato dentro per lasciare segni indelebili. Paulo Dybala oggi compie 29 anni, l’ultimo forse in cui un calciatore possa sentirsi ancora in una vera “comfort zone”.
Da ieri Dybala racconta calcio avendo addosso la maglia dell’Argentina. La Joya sa bene come sarebbe stato bello lasciare i tifosi giallorossi con una gioia piena e non solo dimezzata da un rocambolesco pareggio nel finale con il Torino, però è già tanto aver salutatola gente dando loro la certezza di sostenere un campione vero.
Che Roma troverà l’attaccante argentino al suo ritorno? E in che condizioni fisiche tornerà? Al momento, pare impossibile rispondere compiutamente a entrambi i quesiti, anche se incognite di questa natura non piacciono a nessuno. Le otto ore al giorno di fisioterapia a cui Dybala si è sottoposto per cercare di non perdere l’appuntamento col Mondiale avevano un senso.
Adesso, però, gli dovrà riuscire anche altro. Raggiungere un obiettivo forse ancora più difficile, cioè riportare la Roma al livello di quelle ambizioni che nutriva a inizio stagione. Il settimo posto attuale, infatti, è lontano dai sogni e bisogni di agosto ed è per questo che Dybala, stella indiscussa del gruppo giallorosso, dovrà assumersi un carico ulteriore di responsabilità.
I bilanci si fanno solo a fine stagione, ma per un campione che ha un tipo di contratto come quello di Dybala è logico pensare che le conclusioni si possano trarre in due, cioè da parte della società e del giocatore stesso. Dybala, infatti, l’attaccante argentino ha sottoscritto un contratto triennale con opzione per un ulteriore quarto anno in giallorosso, ma in quelle pagine c’è anche un passe partout che potrebbe portare lontano. Ovvero, una clausola di rescissione da 20 milioni utile all’argentino per liberarsi qualora la Roma non riuscisse a regalargli quella partecipazione alla Champions League che resta un suo obiettivo.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini