Di solito difende a 4, ma al Tottenham ha iniziato senza sconvolgere l’assetto a 3 che aveva ereditato da Pochettino. Ama i giocatori già pronti ma l’anno scorso voleva portare Zaniolo a Londra. José Mourinho è fedele a un solo schema di gioco: il suo. Però questo schema può cambiare di partita in partita e molte volte anche nella stessa partita. Parlarne come di un fenomeno comunicativo e mediatico è fare un torto alla sua qualità di allenatore. I detrattori dicono che ha perso da tempo lo smalto e che il suo calcio è superato.
Lo dimostrano i tre esoneri consecutivi: Chelsea (al secondo mandato), Manchester United e Tottenham. Mourinho ha sempre curato la conferenza stampa pre-partita, il gioco e il controgioco, la mossa e la sostituzione, la dichiarazione post-partita. È stato più tattico di tanti italiani maestri di tattica. Ancor più delle star (ha vinto con Costinha e Derlei) ha bisogno di sentirsi lui la star. I Friedkin lo hanno assunto per essere l’immagine pubblica del club. Per questo il suo ritorno è un pericolo per gli avversari. Mou potrà essere Mou, questa è la garanzia. Non ci sarà una sola Roma, ma tante Roma diverse.
FONTE: Il Corriere della Sera