Quattro gol in quindici minuti sono molto “mourinhani”, ma per fare davvero felice il suo allenatore la Roma deve allungare il tempo di autonomia. A Empoli hanno fatto fuoco e fiamme nel primo tempo, chiudendo sul 4-0, con un Abraham devastante (10 centri in campionato, 17 in stagione). Altrettanto importante è stato il lavoro di Mkhitaryan, prezioso per schermare Ricci ogni volta che l’Empoli costruiva dal basso. Il problema della Roma è la gestione del risultato.
Nel secondo tempo, pensando che la partita fosse finita, la squadra non è quasi scesa in campo. Prima il gol di Pinamonti, poi quello di Bajrami, deviato da Mancini. Lì si sono ripresentati i fantasmi della rimonta della Juventus all’Olimpico, ma Mourinho è stato pronto a cambiare modulo, inserendo Veretout al posto di Mkhitaryan. I giallorossi hanno continuato a non creare ma non hanno più sofferto e la partita si è spenta. Gli innesti di Sergio Oliveira e Mailtand-Niles hanno dato profondità alla rosa ed è su questa squadra che Mou vuole camminare.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri