Sei anni fa, da un paio di giorni, si parlava di Paulo Dybala come del nuovo fenomeno del calcio mondiale. L’11 aprile 2017 la Juve aveva battuto 3-0 il Barcellona nell’andata dei quarti di Champions e Dybala aveva segnato due splendidi gol. Si azzardavano perfino ingombranti paragoni con Leo Messi.
Sei anni dopo, oggi, Paulo gioca con la Roma l’andata dei quarti di Europa League contro il Feyenoord e porta in giro per il Vecchio Continente il suo status di campione del mondo, traguardo che molti gli preconizzarono proprio dopo la doppietta al Barça e che è stato tagliato nello scorso dicembre in Qatar, dove però il suo ruolo nel trionfo dell’Argentina fu confinato al rigore, importantissimo, realizzato in finale con la Francia.
E nel frattempo Dybala è stato messo alla porta dalla Juve e sedotto e abbandonato dall’Inter. La scorsa estate la Roma è stato un apparente passo indietro, ma lui ha affrontato la sfida nel modo migliore. I rimbalzi del pallone emettono i verdetti definitivi solo in primavera: è questo il momento della verità.
La stagione di Dybala è ricca di grandi cifre: 15 gol e 7 assist complessivi (di cui tre e uno in Europa League), tante invenzioni e la sensazione di essere sempre più centrale nel progetto di Mourinho. E il suo rapporto con il tecnico è reso ancora più saldo dal desiderio di vittoria che li accomuna. Ma è arrivata l’ora di fare festa con il nuovo club e di conquistare una coppa europea.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – G. B. Oliveiro