Bacia la Coppa, Paulo Dybala. Baciala perché la Coppa è anche tua. Non conta la manciata di minuti che hai giocato nella semifinale con la Croazia e il pugno di secondi della finale con la Francia. Conta quel rigore, così importante, così pesante, calciato praticamente a freddo e trasformato con la calma olimpica del campione autentico.
Sul finire del secondo tempo supplementare, Scaloni ti aveva mandato in campo proprio per questo, Paulo e tu non hai fallito. Non hai avuto paura di sbagliare il rigore della vita: è anche da questi particolari che si giudica un giocatore. Dicono duri solo un attimo la gloria. Può essere, ma dipende.
La gloria dell’Argentina campione del mondo per la terza volta durerà a lungo e sempre riduttiva sarà qualunque cosa possiate immaginare accadrà quando gli Eroi dell’Albiceleste torneranno a Buenos Aires. Più tardi, Dybala rientrerà a Roma e la Roma, finalmente, si godrà il suo campione del mondo, galvanizzato da un titolo che l’accompagnerà per tutta la vita.
FONTE: Il Corriere dello Sport – X. Jacobelli
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