Se la sgambata di sabato scorso a Trigoria contro la Sambenedettese ha lasciato qualche traccia, si tratta di quelle che conducono a Gonzalo Villar. Rientrato dal ritiro dell’Under 21 spagnola dopo aver piegato i pari età macedoni, il 22enne si è subito messo a disposizione di Fonseca per la prima amichevole stagionale. E il tecnico – ancora costretto a fare la conta degli arruolabili fra nazionali e positivi al Covid – ha varato una formazione più che sperimentale. Quarantacinque minuti (nella ripresa è subentrato il blocco Primavera arricchito da Seck e Antonucci) utili a trarre indicazioni sull’attuale stato di forma degli uomini che in questa fase si stanno allenando al “Bernardini”. O che sono appena tornati alla base, come nel caso dello spagnolo.
Con la sua selezione ha indossato la maglia numero 10 (e la fascia al braccio), con quella della Roma si è districato da trequartista. Difficilmente la fonte di ispirazione di Fonseca potrà essere stata la Under delle Furie Rosse; più credibile che il portoghese abbia voluto provare i piedi buoni di Gonzalo qualche metro più avanti, avendo fra i pochi titolari disponibili Veretout e Diawara, ovvero la coppia di mediani maggiormente utilizzata nell’ultima stagione. Sta di fatto che Villar è parso uno dei più brillanti in campo. Da un suo spunto personale è nato il momentaneo 3-1 di Mkhitaryan e ogni pallone transitato dalle parti del 14 (con la Dieci off limits da queste parti, il numero che fu di Cruijff e Henry non è mica male in termini simbolici) si è sempre trasformato in qualcosa di interessante. (…)
FONTE: Il Romanista – F. Pastore