Aver vinto la Conference League ha reso più facile affrontare quello che sembra il vero traguardo della prossima stagione: allestire l’operazione Champions. I Friedkin hanno già promesso che non lesineranno investimenti, ma molto sarà frutto del mercato in uscita che il general manager Tiago Pinto riuscirà a costruire prima di procedere agli acquisti. La “squadra” degli esuberi giallorossi potrebbe portare in cassa qualcosa come 80 milioni, escludendo naturalmente la posizione di Zaniolo, su cui sono in corso riflessioni di natura tecnico-economica.
Insomma, un tesoretto importante che conta già su alcune certezze. Ad esempio che Pau Lopez e Cengiz Under saranno riscattati dal Marsiglia, portando in cassa rispettivamente 8 e 12 milioni, oppure Olsen: si sta trattando la sua cessione all’Aston Villa sulla base di circa 3,5 milioni. Si va dalle scommesse fallite come Bianda e Coric (che possono fruttare un milione complessivo, anche per via degli alti ingaggi) a giovani di prospettiva che però alla Roma corrono il rischio di essere chiusi, come Reynolds e Calafiori. Altri, invece, hanno finito col giallorosso, come Veretout e Diawara, mentre vorrebbero trovare più spazio buoni prospetti come Villar, Darboe, Perez e Kluivert.
“Siamo consapevoli della differenza che ci separa dalle prime squadre in classifica -dice Mourinho a Record- e dobbiamo continuare in una sola maniera: lavoro, lavoro e lavoro. Solo così riusciremo a ridurre il gap“. Se si riuscisse a portare a casa l’intero tesoretto ipotizzato, le spese dovranno essere oculate. Il grosso dell’investimento sarà fatto per un regista di centrocampo, piacciono Douglas Luiz e Ruben Neves del Wolverhampton. E allora occhio anche agli svincolati.
Da Trigoria smentiscono un interesse per Isco, mentre è monitorato Jesse Lingard, 29 anni, in scadenza con il Manchester United. Le non impossibili uscite di Ibanez, Vina e Shomurodov potrebbero fornire altra liquidità per il ritorno in Champions.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini
MKHITARYAN La Roma ha fatto l’offerta: l’armeno quasi soddisfatto