La strana occasione: la Roma si affida a Marash Kumbulla. I difensori rimasti sono tre, Mourinho preferisce non cambiare il sistema di gioco, non ci sono più alternative in panchina a parte il giovane greco Keramitsis che ha deciso pochi giorni fa la Coppa Italia Primavera.
Kumbulla allora, dopo tanta anticamera in una stagione stregata. Kumbulla centrale tra i centrali, come vice Smalling e vice Llorente insieme, sostenuto da Mancini e Ibanez nelle posizioni più comode. Kumbulla per sperare di sorprendere il Milan, a cui segnò di testa un gol nel primo anno alla Roma.
Le prove tattiche non sembrano lasciare dubbi. Per i duelli aerei con Giroud la sua abilità in marcature e nei colpi di testa può essere una soluzione intelligente. E non obbligherebbe la squadra a reinventarsi equilibri complicati.
Negli ultimi mesi Kumbulla con Mourinho si è divertito poco. Per sua fortuna la nazionale albanese non lo ha mai scaricato. Ci ha messo del suo, il ragazzo, con quel calcione a Berardi che provocò il rigore dell’1-3 contro il Sassuolo e lasciò la squadra in dieci per tutto il secondo tempo.
Un gesto di nervosismo inspiegabile, perché arrivava tre giorni dopo il gol segnato alla Real Sociedad. Prima ancora, in Coppa Italia, avevo perso il pallone che lanciò in porta Dessers. Contro il Milan recupera un posto da titolare che non gli viene offerto dal 12 marzo, la notte terribile di Roma-Sassuolo appunto.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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