Che ricordi ha di Zaniolo, con cui vinse il titolo nel 2018?
«Belli. E gli voglio bene. Si vedeva che aveva grandi potenzialità, ma ogni tanto andava stimolato e provocato. Arrivò all’Inter con altre aspettative, pensava di andare subito con Spalletti. In Primavera gli bastava poco per fare la differenza, era devastante».
Può diventare uno dei più forti in assoluto in Europa? «È già sulla buona strada, di ‘99 che hanno fatto quel che ha fatto lui ce ne sono pochi. I tifosi della Roma mi perdoneranno, ma lui è da calcio inglese, da Liverpool. Con me era trequartista e mezzala. Ma in A ha fatto vedere grandi cose anche da esterno destro, rientrando sul mancino. Io lo vedo mezzala a tutto campo, ha una forza fisica incredibile e la capacità di inserirsi per fare gol. Può partire da dove vuole, ha tempi e lettura perfetti per segnare. Se assomiglia a Bale? Come fisicità, strappi e potenza sì, ma il gallese sta a sinistra».
Perché l’Inter non ci ha creduto fino in fondo? «Spalletti lo apprezzava, ma volevano da tempo Nainggolan e hanno preferito un giocatore più pronto. A quel tempo l’affare era di entrambi. Poi è stato bravo Di Francesco a crederci. A Nicolò però dico di allenarsi sempre al massimo, lui che vive di grande fisicità».
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese