La visita del presidente del Coni, Malagò, le partite alla PlayStation con Bertolacci, i messaggi su WhatsApp dei compagni di squadra, la compagnia della moglie e degli amici. Ma, soprattutto, l’operazione: è scivolata via così la seconda giornata di Alessandro Florenzi a Villa Stuart, la prima in cui ha smesso di essere un paziente infortunato per cominciare ad essere un calciatore sulla via del recupero. «Entra da atleta ed esce da atleta, entro 90 giorni voglio riconsegnarlo alla Roma», ha garantito il professor Mariani, l’uomo che lo ha operato e, soprattutto, rassicurato.
COMBATTIVO Passata la paura di mercoledì notte, Florenzi ha reagito bene e con positività. Magari non si sarà messo a ridere come Rüdiger, ma ha subito smesso di pensare alla lesione del crociato anteriore sinistro (ricostruito da Mariani in circa mezzora di intervento poco dopo le 10) per guardare al futuro. Vuole tornare in campo a febbraio, spera di trovare la Roma dove l’ha lasciata, cioè «lassù in alto», per dirla alla Nainggolan, sogna di rientrare in 100 giorni ma se dovessero essere 110 o 120 nessun dramma. L’importante è ricominciare: «È stato un intervento di routine – ha detto Mariani – e non ci sono state sorprese. Il ragazzo è carico, i miei ferristi sono della Lazio e si sono dati appuntamento al derby». Quello d’andata, Florenzi lo vedrà dalla tribuna, al ritorno, previsto ad aprile, invece sarà in campo.
MESSAGGI E LAVORO In campo avrebbe voluto vederlo anche l’Empoli, l’ennesima società a fargli l’in bocca al lupo ieri, così come avrebbe voluto vederlo il c.t. Ventura, che di Florenzi si è sempre fidato. Gli ha fatto gli auguri, come i compagni di Nazionale e fin anche Garcia da Marsiglia. Un’ondata di affetto, con familiari e amici, tanto da cancellare lo sconforto di mercoledì notte per il primo vero infortunio in carriera.
PIANO DI RECUPERO Adesso, con le dimissioni previste tra domani e lunedì, Florenzi si metterà subito al lavoro, prima in clinica e poi a Trigoria. Massima attenzione all’alimentazione per non mettere su neanche un grammo, protocollo già stilato da Mariani che però non è entrato nei dettagli: «Magari facciamo una conferenza apposita una volta – ha scherzato –, l’importante è che si inizi subito il processo di recupero dell’articolazione». Rüdiger, Mario Rui e Strootman saranno buoni consiglieri, ma sulle tante lesioni al crociato dei calciatori della Roma, Mariani non ha voluto infierire: «A volte va tutto bene, altre ci sono più incidenti. Ci sono talmente tante variabili, per cui rassegniamoci, in alcuni sport certe cose capitano. Poi influisce l’alimentazione o pure il clima, l’umidità: tante le cose da tenere in conto».