Dal mistero al dilemma. Thomas Vermaelen e la Roma non sanno più come procedere per superare il problema di pubalgia che inchioda il giocatore da due mesi. Vermaelen è stato di recente in Belgio per effettuare un consulto con un medico di fiducia. La società nel frattempo ha chiamato in causa diversi specialisti del settore per capire quale sia la strada migliore per curarlo: la terapia conservativa evidentemente non funziona, come ha svelato il ct del Belgio Martinez parlando di «caso inquietante». E allora si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di un’operazione che possa essere risolutiva.
IL DUBBIO – Il problema dal punto di vista della Roma è serio, perché Vermaelen è di proprietà del Barcellona. Ha senso caldeggiare un intervento chirurgico che impedirebbe a Spalletti di schierarlo per molti mesi ancora? In questi casi è verosimile che tocchi al giocatore, finora molto rispettoso verso il club, decidere come comportarsi. Qualora ritenga opportuno operarsi, concorderebbe con lo staff medico della Roma e del Barcellona la scelta del chirurgo al quale affidarsi. A quel punto potrebbe tornare nel laboratorio di Luis Enrique già a gennaio per completare la riabilitazione.
SPERANZA – La Roma, che ha già vissuto l’odissea di Balzaretti conclusa con il ritiro, è comprensibilmente preoccupata. E anche parecchio irritata con la federazione belga, che ha fatto giocare Vermaelen nonostante la pubalgia a settembre contro Cipro. Il giocatore non è costato soldi per il prestito ma pesa per circa 6 milioni sul monte salari della squadra: un esborso importante. I medici si augurano che nelle prossime settimane le terapie facciano effetto. Altrimenti bisognerà procedere verso altre strade.
RADJA – Intanto, oltre a Vermaelen, il ct Martinez ha lasciato a casa anche Nainggolan per le prossime partite del Belgio: «Non è ancora al cento per cento, voglio che recuperi la migliore condizione atletica prima di richiamarlo». Per questo, almeno, la Roma ringrazia.