Immaginate una macchina del tempo. Neppure esagerata, nel senso che basta che ci riporti al quindici gennaio scorso. Ecco, immaginate ancora se quel quindici gennaio qualcuno vi avesse detto che a Bergamo, contro l’Atalanta, in novanta minuti che fanno rima con Champions League, la Roma sarebbe andata in campo avendo come esterni difensivi Bruno Peres a destra e Leonardo Spinazzola a sinistra. Quel qualcuno lo avreste preso perlomeno per pazzo, non tanto, paradossalmente, per il brasiliano, quanto per l’italiano che quel quindici gennaio era appena atterrato a Milano per andare a vestirsi di Inter in uno scambio con Politano che a Villa Stuart sprizzava gioia da tutti i porti per essere tornato a casa.
E invece, oggi come oggi, i pazzi sareste stati voi visto che a Bergamo, sabato prossimo, nell’ennesima notturna a cui è stata costretta a giocare la Roma, Fonseca manderà in campo proprio il brasiliano e uno degli ex di turno (gli altri sono Mancini, Ibanez e lo squalificato Cristante).
Visto il ritorno di Spinazzola alla base dopo una vicenda che ha oltrepassato i confini del ridicolo, è chiaro che la sorpresa più sorpresa rimane Brunetto esterno destro di una difesa che il tecnico portoghese sembra intenzionato a confermare ancora con una linea a quattro. Neppure Peres ci avrebbe creduto quando, nel dicembre scorso, ha rifatto le valigie per tornare in Italia, dopo aver vissuto in prestito per diciotto mesi nel suo Brasile, diciotto mesi che tutto sono stati meno che un successo, una manciata di minuti giocata nell’intero 2019, bocciato pure da Recife, serie B brasiliana.
Inevitabile che tornasse, certo no che giocasse. Il ricordo lasciato da queste parti non era di quelli indimenticabili, a eccezione di quel piedone contro lo Shakthar che evitò il terzo gol degli ucraini nella partita d’andata degli ottavi di finale di Champions League, roba che quel piedone da queste parti si è trasformato in un’icona o quasi. Il ds Gianluca Petrachi, che lo aveva acquistato per il Torino per poi rivenderlo (bene) alla Roma, glielo disse chiaro e tondo a Brunetto: meritati la Roma, alla prima sciocchezza ti caccio. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri