E’ una nuova mobilitazione ma è soprattutto uno spiffero di normalità: Atalanta-Roma aperta ai tifosi in trasferta, Atalanta-Roma per tanti romanisti. Tra una settimana torna il campionato, tra una settimana la Roma ritrova la sua gente.
PASSIONE – Cinquecento biglietti venduti nel primo giorno di distribuzione, un’altra manciata ieri per un totale di 700. Lontano dall’Olimpico non esiste una protesta, il fronte è compatto: conta soltanto la Roma. Aerei, pullman, treni, macchine. Considerando che lo stadio di Bergamo può ospitare 2.000 ospiti, considerando l’orario pomeridiano di domenica, è verosimile che presto il settore vada esaurito. Naturalmente per partecipare bisogna essere possessori della famosa tessera del tifoso o almeno della “away” card ideata dalla Roma. Costo dell’operazione, 25 euro. Dove comprare i biglietti? Nelle ricevitorie del circuito Listicket, il cui elenco è disponibile sul sito. L’Atalanta sul proprio portale ha pubblicato anche le istruzioni destinate ai tifosi che arriveranno in auto: è previsto un punto di raccolta con navette gratuite che forniranno il servizio di trasporto allo stadio, sotto la sorveglianza delle forze dell’ordine.
APERTURA – Il Viminale giudica Atalanta-Roma una partita a rischio a causa della radicata rivalità tra le due tifoserie. Lo scorso anno infatti il settore ospiti di Bergamo rimase chiuso dopo gli incidenti avvenuti nel campionato precedente. Stavolta invece l’Osservatorio ha deciso di mettere alla prova i gruppi organizzati delle rispettive curve, nella speranza di un comportamento disciplinato. Per i romanisti sarà anche un’occasione, l’ennesima, per dimostrare di meritare fiducia anche all’Olimpico, dove lo sciopero contro le barriere divisorie va avanti da più di un anno e coinvolge anche la Curva Nord laziale.
SPINTA – Del resto i tifosi della Roma hanno già partecipato in massa alle trasferte di questo spicchio di stagione senza provocare danni, se si fa eccezione per i tafferugli scoppiati a Vienna prima della partita di Europa League contro l’Austria, generati da un regolamento di conti promesso all’andata. A Firenze sono andati in duemila, così come a Reggio Emilia per la vittoria infrasettimanale contro il Sassuolo. Tutto tranquillo. A Empoli erano addirittura in quattromila e non hanno smesso un attimo di cantare, trascinando fisicamente la squadra che non riusciva a sfondare il muro predisposto da Martusciello. Passione, solo passione. Non è accaduto niente di pericoloso.
PROCESSO – Avanti verso la distensione, allora, dopo gli appelli accorati di Pallotta, Baldissoni, Totti, De Rossi. Il questore D’Angelo, il più convinto difensore delle barriere all’Olimpico, non trasmette segnali definitivi che portano a credere in un abbattimento rapido, ma la Roma sta lavorando con molto vigore per trovare una soluzione che accontenti tutti, istituzioni comprese, senza penalizzare i club e le squadre (Lazio inclusa): ripristinare il sistema ordinario dopo un clima di repressione straordinario è un dovere di civiltà reciproco. Sia dei tifosi che vanno allo stadio, sia di chi deve gestire l’ordine pubblico.