Un anno fa sbarcava a Roma tra lo scetticismo generale. Aveva 21 anni e veniva dall’Elche, Serie B spagnola. Oggi Gonzalo Villar è diventato uno dei punti fissi della squadra di Fonseca, tanto da catalizzare l’interesse di tutto il mondo del calcio.
Oggi contro l’Udinese allo spagnolo viene chiesta una conferma importante: “Credo di essere cresciuto in personalità. Preferisco toccare il pallone cento volte in una partita. Nelle giovanili difendevo poco, mi sentivo un giocatore di qualità, è sempre stato il mio partner di reparto a fare il lavoro sporco. Però poi mi sono reso conto che nel calcio di oggi non è possibile. Oltre a lavorare il pallone, devo fare più lavoro difensivo. È una delle cose in cui mi sono dovuto sforzare, mio padre mi diceva sempre che avrei dovuto farlo”.
Il punto di arrivo, però, è ancora lontano. «A livello fisico mi sento migliorato, ma più che nel tiro, forse, dovrei arrivare di più in area per aiutare la squadra con i gol. D’altronde, sono ancora agli inizi, non ho ancora fatto niente nel calcio, ma sono ambizioso e ho ancora molto da imparare».
FONTE: La Gazzetta dello Sport