Da derby a derby. Da incubo a rivincita. Pau Lopez ha ritrovato la maglia da titolare e l’ha onorata contro l’Inter con quella che è sicuramente la sua miglior prestazione da quando è alla Roma. Un paio di indecisioni quando è stato chiamato a far partire l’azione con i piedi sono state letteralmente cancellate da due miracoli, uno per tempo, il primo su Lukaku e il secondo su Lautaro Martinez, in quello che resta il lavoro del portiere: parare.
Non c’è tempo per cullarsi sugli allori, però, perché già venerdì arriva il derby, che non è mai una partita come le altre. Tanto meno per chi, come lo spagnolo, ha rischiato di mettere a rischio la sua carriera romanista proprio con una papera nella stracittadina. Clamorosa quella che permise ad Acerbi di segnare l’1-1 nella sfida del 26 gennaio 2020.
La vita del portiere è cercare di sbagliare il meno possibile, ma, in caso di errore, è necessario dimenticare tutto il primo possibile. Pau non è uno schiacciasassi come Donnarumma o Neuer. Ha un fisico tutto sommato normale pe un portiere e questo non aiuta un portiere e questo non aiuta la Roma in un punto debole collettivo: la difesa sui calci d’angolo avversari. Il derby non deve diventare un’ossessione, ma quello di venerdì sera è anche un’occasione di rivincita.
FONTE: Il Corriere della Sera – L. Valdiserri