L’indicatore della sicurezza «si è sollevato di parecchi gradi», mentre le speranze dei tifosi di veder rimosse le barriere in curva per il momento si azzerano. È quanto è emerso, in sintesi, dalla riunione della Commissione capitolina Sport, svoltasi ieri presso la Casa della Città di via della Moletta, convocata dal presidente Angelo Diario su richiesta di Fratelli d’Italia. Il neo delegato capitolino alla Sicurezza, Marco Cardilli – nominato proprio ieri dalla sindaca Virginia Raggi – d’altronde è stato chiaro: «Da quando sono state fissate le barriere divisorie – ha spiegato – i risultati sono stati evidentemente positivi, facilitando il lavoro degli agenti e rendendo l’ambiente più sicuro per gli stessi tifosi». Affermazioni che, dunque, al momento inducono le istituzioni deputate alla gestione dell’ordine pubblico – Prefettura e Questura – a continuare sull’iter avviato durante la gestione prefettizia di Franco Gabrielli. Ciò non vuol dire, co me hanno spiegato anche i rappresentanti della maggioranza M5S, che non vi possano essere, in futuro, spazi di manovra. Amministrazione e Coni, infatti, stanno collaborando per la redazione di un progetto alternativo da sottoporre al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, da prendere in considerazione, eventualmente, nel momento in cui i tempi dovessero essere maturi.
«Quando le condizioni lo consentono – spiega il presidente di commissione, Angelo Diario – le stesse istituzioni acconsentono all’apertura dei varchi senza la rimozione delle barriere divisorie, com’è stato fatto in occasione dell’incontro di rugby disputato sabato scorso all’Olimpico tra Italia e Nuova Zelanda. Il che significa che non c’è chiusura per principio. E che non sono le barriere ad ostacolare l’accessibilità allo stadio». Secondo Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, di Fratelli d’Italia, «i pentastellati si sono dimostrati impreparati», mentre per Marco Palumbo (Pd), «i tempi per rimuovere le barriere sono maturi».