Sarà una lunga rincorsa. Quella che dovrà fare la Roma per trattenere Georginio Wijnaldum in maglia giallorossa. Più che uno scatto si tratta di unamini maratona per trasformare il prestito del centrocampista olandese in un trasferimento a titolo definitivo. Servirà tempo, ma dalle intenzioni delle scorse settimane si è passato ai fatti con l’inizio delle chiacchierate con l’entourage del calciatore per capire la fattibilità di una operazione complessa. Non tanto nei termini economici da trattare con il Paris Saint Germain, vista la presenza del diritto di riscatto sul prestito del calciatore fissato questa estate a 8 milioni di euro.
Ma complicata per il suo ingaggio. Wijnaldum quest’anno pur di vestire la maglia giallorossa si è decurtato lo stipendio (rinunciando ad 1 milione), passando dai 10 (bonus compresi) percepiti sotto la Torre Eiffel ai 5 che gli versa la Roma. Comunque tanti, nell’ottica di spending review che regna sovrana a Trigoria. Per ora i primi discorsi sull’ingaggio hanno portato ad una fumata nera. Troppa ancora la distanza tra le parti.
Se ne riparlerà più avanti, visto che il calciatore – almeno a parole – ha espresso la sua preferenza: “A Roma sto bene, il mio futuro non dipende dalla qualificazione in Champions. L’ho dimostrato la scorsa estate. Ma è difficile sapere cosa accadrà, ci sono tante parti coinvolte“. Una lo riguarda, vista la richiesta di ingaggio che ha spaventato la Roma.
Ma nel calcio i soldi contano, soprattutto se l’ingaggio parigino (fino al 2024) recita 10 milioni. Servirà il solito lavoro di casello contabile e motivazionale, dipanato tra bonus corposi, pluriennalità contrattuale e la spinta tecnica chiamata Josè Mourinho. Il vero ago della bilancia del futuro – anche di mercato – della Roma.
FONTE: La Repubblica – M. Juric