La speranza di Mourinho, che non parlerà oggi in conferenza stampa né alla vigilia della gara della settimana prossima in casa del Torino ma solo prima della sfida di Europa League del 13 con il Feyenoord (perché obbligato dai protocolli Uefa), è che il ritorno in Nazionale abbia fatto bene a Wijnaldum. Per il centrocampista olandese, domani titolare al fianco di Matic in un centrocampo orfano di Cristante, contro la Sampdoria all’Olimpico (ore 18) comincia un altro campionato quello in cui dovrà convincere gli scettici di meritare la conferma per il prossimo anno.
Una situazione, quella di Gini che nessuno avrebbe immaginato lo scorso agosto, quando un migliaio di tifosi romanisti lo andarono a ricevere all’aeroporto di Ciampino sulle note del coro che gli avevano dedicato i tifosi del Liverpool. Doveva essere, al pari di Dybala, l’uomo del salto di qualità definitivo per una squadra che aveva vinto da poco la Conference, invece ci si è messa di mezzo la sfortuna a rovinare i piani di Mourinho e le speranze dei tifosi. La frattura alla tibia rimediata in allenamento dopo uno scontro con Felix, che dopo poche ore sarebbe stato ceduto alla Cremonese, gli ha fatto saltare tutta la prima parte della stagione e i Mondiali in Qatar.
Wijnaldum, rientrato a febbraio, aumentando man mano il suo minutaggio e nelle ultime 4 di campionato è partito sempre titolare: purtroppo per lui e per la Roma la squadra ha ottenuto 3 sconfitte e 1 sola vittoria, seppure im- portante contro la Juventus motivo per cui (forse) alcuni tifosi lo hanno già bollato come un pacco da rispedire al mittente a fine stagione.
Non ha potuto nemmeno festeggiare il suo primo gol in giallorosso, realizzato nel giorno della sconfitta casalinga col Sassuolo, ma di sicuro è uno degli uomini di Mou, e se il portoghese rimarrà il prossimo anno sulla panchina romanista, il g.m. Tiago Pinto dovrà riscattarlo (il diritto è fissato a 8 milioni) o provare a prolungare il prestito (ma prima Gini dovrebbe rinnovare coi francesi). Per il momento tutti continuano ad aspettarlo, convinti della bontà della scelta fatta la scorsa estate: ora tocca a lui conquistare gli scettici.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini