“Se un calciatore del livello di Wijnaldum fa tanti sforzi per venire alla Roma, vuol dire che il nostro progetto ha guadagnato credibilità“. Non è ancora il momento, per Tiago Pinto, di appuntarsi le medaglie sul petto, per quello ci sarà tempo alla fine del calciomercato. La soddisfazione del g.m. romanista, però, in occasione della presentazione del centrocampista olandese è tanta: dopo Svilar, Celik, Matic, Dybala e in attesa dell’arrivo (ogni momento può essere quello buono dopo la cessione di Carles Perez) di Belotti, si può cominciare a dire che sta nascendo una Roma all’altezza delle aspettative di Mourinho.
E felice di essere arrivato in giallorosso è Wijnaldum. “Ho scelto la Roma – le parole dell’olandese – perché mi hanno voluto e hanno fatto uno sforzo per prendermi, poi perché ogni volta che ho chiesto a Salah e Strootman me ne hanno parlato in termini entusiastici. Addirittura Hakimi, che giocava nell’Inter, me ne ha parlato bene. Conoscevo la Roma perché ci ho giocato contro con il Liverpool, sapevo che i tifosi sono meravigliosi, tutti mi hanno parlato benissimo della squadra e ovviamente della città Più di tutto, però, a convincermi è stato l’impegno che ci hanno messo i dirigenti per prendermi: mi sono sentito totalmente apprezzato e voluto, e questo è stato importante per la mia decisione. Spero che quello con la Roma sia un matrimonio perfetto.
Un ruolo importante lo ha avuto anche Mourinho. “Quando gli ho parlato mi ha fatto scattare la voglia di venire qua, anche se la trattativa era già avanzata e non ha dovuto convincermi. La sua bacheca parla per lui, qualsiasi giocatore vorrebbe essere allenato da Mourinho e anche io. Klopp ha detto che sono il centrocampista perfetto? Mi fa piacere, lo stile di gioco del Liverpool mi ha facilitato, spero di essere il centrocampista perfetto per la Roma“. Rispetto ai compagni è in ritardo di preparazione, per questo domenica dovrebbe partire dalla panchina. “Non ho fatto la solita preparazione, ma mentalmente mi sento pronto“.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini