(…) «I miei idoli calcistici sono sempre stati Kakà e Ronaldinho — ha detto Zaniolo al sito Uefa —. Al primo mi ispiro come modo di giocare e abbiamo più o meno la stessa posizione in campo, anche se le sue qualità erano immense.Il secondo, invece, mi divertivo solo a vederlo giocare. Guardavo soprattutto per lui».
Oggi, magari, c’è un bambino che sogna di diventare Zaniolo, che a Roma qualcuno immagina possa essere il nuovo Totti. «Penso che per qualsiasi giovane essere accostato a lui sia una grandissima emozione. Però devo dire che io sono Nicolò Zaniolo, devo migliorare, e tanto: di Totti ce n’è uno (…).
Devo essere bravo a non sedermi e a continuare a fare altri gol». E a chi gli chiede se accetterebbe il «10» di Totti, risponde sicuro: «No, non ci penserei neanche. Terrei la mia, è una forma di rispetto verso il capitano. Non proverei nemmeno a dire di sì». In comune, comunque, c’è di sicuro il desiderio d’interrompere quel sortilegio che vede la Roma senza successi dal 2008.
«(…). Penso che questa possa essere la stagione giusta per tornare a vincere. Dipende tutto da noi, da come approcciamo le partite, da come ci alleniamo giorno dopo giorno (…)».
Nonostante sia stato — a torto — considerato un antipatizzante, ieri Fabio Capello è tornato a riempire di elogi Nicolò, spiegandosi ancor meglio sui problemi comportamentali. «Io sono un ammiratore di Zaniolo — ha detto a Radio Rai — , è il più forte talento che abbiamo in Italia (…)».
FONTE: La Gazzetta dello Sport