E se fosse Zaniolo a frenare la cessione di Dzeko? Giorno dopo giorno le possibilità che il numero 9 non si muova dalla Roma aumentano. Ieri, dopo le due partite della nazionale bosniaca, Edin non è stato convocato da Fonseca per il test di Frosinone e ha trascorso parte del pomeriggio nel bar preferito di Casal Palocco, a pochi metri dalla sua villa. Oggi incontrerà Fienga per fare il punto della situazione. «Mi sono già espresso su di lui» ha chiarito il Ceo, tirando la palla dall’altra parte: se vorrà lasciare la Roma, dovrà essere Dzeko a prendere la decisione e a portare un’offerta da almeno 10 milioni.
Ma Fienga, dopo aver perso Zaniolo per infortunio, non vuole perdere anche il fuoriclasse della squadra. E così Dzeko, che sperava di andare alla Juve, si adeguerà da professionista alla ragion di Stato. Un intermediario sta offrendo Olivier Giroud, che nei mesi scorsi è stato vicino alla Lazio e all’Inter e che ha appena rinnovato con il Chelsea. Ma è un affare che non accende la fantasia della Roma: Giroud guadagna tanto ed è coetaneo di Dzeko.
I problemi di abbondanza restano comunque prioritari per la Roma, che ha ancora 27 giocatori in organico. Compreso Pastore, che nelle prossime settimane saprà se potrà continuare a giocare a certi livelli dopo l’intervento all’anca. Fienga, ieri impegnato a Milano in Lega, consegnerà almeno un titolare a Fonseca: il giocatore in questione è Chris Smalling, per il quale la trattativa con il Manchester United è in piedi.
Anzi, la Roma in cuor suo è convinta di chiuderla nel giro di pochi giorni. Per il vice Dzeko invece piacerebbe Nahuel Bustos, attaccante argentino classe ‘98 in uscita dal Talleres. Ma costa troppo, circa 8 milioni. Per questo la candidatura del russo Kokorin è più credibile. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida