L’uscita dall’ennesima crisi non basta. La pace non è mai di casa a Trigoria come dimostra il caso Zaniolo deflagrato nelle ultime ore tanto da rimettere in dubbio il futuro del talento azzurro. Ieri l’agente Vigorelli ha chiesto un appuntamento alla dirigenza per chiarire la situazione. E non bastano le smentite di facciata per capire che al centro delle polemiche c’è il rapporto ormai ai minimi storici con Fonseca.
La situazione è precipitata prima e dopo la gara col Verona. “Zaniolo in campo? No, prima viene la squadra e poi il singolo”, la prima graffiata del portoghese. Nel post partita l’attacco pubblico: “Mancini ha sgridato Nicolò? Io sto con lui, Zaniolo deve imparare ad aiutare la squadra. Non sono contento del suo atteggiamento”. Un’uscita che il numero 22 non si aspettava e a cui ha fatto seguito l’esclusione dai convocati contro l’Inter.
Ufficialmente per un fastidio muscolare, ma sarebbe da ingenui non pensare ad altro. Già il benvenuto un anno fa di Fonseca non era stato dei migliori: “Zaniolo è un talento, ma deve dimostrare di valere la Roma”. Nicolò l’ha fatto anche da infortunato tanto da tornare prima del previsto per aiutare la Roma nello sprint finale. Per questo ci è rimasto male.
L’ex interista vorrebbe restare nella capitale, ma vuole evitare di fare la fine di Florenzi. Alla finestra attendono Juve, Tottenham e Real Madrid. Insomma non gli ultimi arrivati. Ciò che è evidente è che la Roma ha bisogno di Zaniolo: 41 punti in 22 gare con Nicolò in campo, 11 in 15 senza di lui. Un dato su cui riflettere in questi 4 ultimi duelli a distanza col Milan per evitare i preliminari di Europa League e in vista della sfida al Siviglia. Fronte societario: Friedkin alzerà l’offerta a 500 milioni, Pallotta ne vuole 55 in più ma su spinta dei soci potrebbe accontentarsi di meno. E il titolo in Borsa del club è volato a +9,63%.
FONTE: Leggo – F. Balzani