Domani saranno passati 1159 giorni dall’ultimo gol di Nicolò Zaniolo all’Olimpico in serie A, il 2 novembre del 2019 contro il Napoli. Non suona meglio dire 3 anni, 2 mesi e 2 giorni, perché si tratta sempre di un’eternità per un calciatore con le sue potenzialità. E se il 2022 lo ha consegnato alla storia romanista come il calciatore che ha regalato ai giallorossi la Conference League, il 2023 dovrà essere quello della definitiva consacrazione e (forse) del rinnovo del contratto.
Per entrambi gli obiettivi ci sarà bisogno di prendere una maggiore confidenza con il gol, magari già da domani pomeriggio (ore 16.30, arbitra Santoro) all’Olimpico contro il Bologna: nella scorsa stagione ha segnato complessivamente 8 reti in 42 partite, in questa appena 2 in 14 gare.
Nelle ultime prove Mourinho lo ha provato al centro dell’attacco al posto di Abraham, un utilizzo di emergenza che difficilmente sarà ripetuto in campionato. Sul fronte contratto la situazione è ancora in stallo. Zaniolo aspetta da mesi una chiamata e anche se il suo agente Vigorelli ha un ottimo rapporto con Pinto, più passano i giorni e più l’ipotesi di un rinnovo si complica.
La Roma (i Friedkin) prima di offrirgli lo stipendio (da top) che chiede vorrebbe delle risposte sul campo, ma con l’avvicinarsi della scadenza (giugno 2024) si avvicinano anche società che puntano a prenderlo a parametro zero o pagandolo molto di meno rispetto al suo valore di mercato: lui non parla ma si concentra sul campo. Mourinho apprezza, e spera che già domani col Bologna cominci a fare la differenza…
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini
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Ritardo Nervosa Affonda Roma Vina Espulso Mourinho Attende Piano Friedkin