Zaniolo c’è, ma non si vede, anzi, non si allena. Alla fine, il suo nome è comparso (o meglio rimasto) nella lista Uefa della Roma presentata per la fase ad eliminazione diretta dell’Europa League. Lui, assieme a Karsdorp, rappresentavano i dubbi della vigilia, anche se, dopo le parole di Mourinho nella conferenza stampa pre-Napoli, la strada del rientro in rosa dell’olandese è diventata improvvisamente più breve e senza troppi ostacoli. I dubbi su Zaniolo, invece c’erano eccome: dopo la scelta della società di escluderlo dal progetto tecnico e il suo tentativo di riavvicinamento (poco apprezzato e fuori tempo) con una lettera, era difficile immaginarlo nell’elenco dei calciatori consegnato alla Uefa.
La sua presenza, infatti, è soltanto formale: nei fatti il calciatore resta fuori dalla considerazione tecnica di José Mourinho. La motivazione che ha indotto il club a tenere il giocatore in lista è essenzialmente una. Non tanto il fatto che sia cresciuto nel vivaio di club italiani, anche perché nella Roma ci sono diversi ragazzi che avrebbero potuto sostituirlo, ma per ragioni di mercato legate all’accordo con l’Uefa.
La Roma, infatti, è obbligata a chiudere in pareggio le prossime sessioni di mercato, e senza una sostituzione di Zaniolo in lista, si abbasserebbe la quota di stipendi e ammortamenti in vista dell’estate. In sostanza, la quota che viene garantita con Zaniolo nella lista, porta automaticamente alla possibilità di un investimento di uguale costo per un sostituto da acquistare nel prossimo mercato.
C’è di più. Il 31 gennaio, dopo aver visto sfumare definitivamente l’ipotesi Bournemouth, Zaniolo ha presentato alla Roma un certificato medico nel quale richiedeva la sospensione dell’attività agonistica per 30 giorni. Questo in seguito ai giorni difficili che lo hanno accompagnato da metà gennaio in poi, culminati con le minacce della notte tra il 29 e il 30 gennaio. Le sue condizioni psico-fisiche, a detta del medico che ha prodotto il certificato, non sono idonee per permettergli di allenarsi.
Il club, ovviamente, ha voluto vederci chiaro, e dopo un controllo specialistico effettuato al calciatore, ha concesso allo stesso un periodo di riposo. Durante lo stop di Zaniolo, la Roma effettuerà altri controlli medici, per capire eventuali tempistiche di un rientro a Trigoria dell’attaccante per allenarsi in maniera individuale. Almeno nei prossimi giorni, però, Nicolò non dovrà presentarsi al Fulvio Bernardini, e non è detto che il mese di pausa che ha richiesto non possa prolungarsi ancora.
Essendo ben consapevole del fatto che il suo nome figura tra i calciatori in lista Uefa non per motivi tecnici, ma formali e burocratici, Zaniolo potrebbe prendersi altro tempo per riflettere e smaltire eventuali scorie di carattere psicologico legate alle difficoltà vissute nelle ultime settimane. Una situazione, insomma, non ancora del tutto chiusa, e che almeno fino a giugno, quando da entrambe le parti c’è la forte speranza di arrivare ad un addio, terrà banco tra i temi extra campo.
FONTE: Il Tempo – L. Pes