Zaniolo come potenza per certi versi ricorda proprio Vialli. La sfida di San Siro, perciò, in casa Zaniolo si può preparare anche così, con lo sguardo rivolto al passato, sperando in un avvenire luminoso. Nessuna sorpresa, perciò, che ieri l’attaccante giallorosso abbia intensificato le terapie al ginocchio destro, svolgendo solo parzialmente il lavoro in gruppo. Mercoledì, infatti, una botta ricevuta gli aveva tolto parzialmente la sensibilità alla parte, ma tutto è rientrato in fretta, senza neppure svolgere accertamenti strumentali. Non nascondiamolo: Zaniolo ci terrebbe tantissimo a giocare domani a San Siro contro il Milan perché, da predestinato, si ritiene uomo degno delle grandi sfide.
La voglia di scalare il cielo, in realtà, ce l’ha anche Nicolò. Per questo da mesi si dice che, qualora l’attaccante non rinnovasse il contratto con la Roma, il club rossonero sarebbe uno degli approdi graditi e possibili. In questo momento, però, è presto per parlarne, anche se le sirene continuano a cantare per lui pure in Europa (Atletico Madrid e Borussia Dortmund). Zaniolo, però, sa bene come il suo rendimento offensivo debba crescere, soprattutto in fase realizzativa.
Le due sole reti segnate finora (una in campionato e una in Coppa), unite ai tre assist, sono poche per un giocatore del suo talento e delle sue ambizioni, così come l’apporto in attacco complessivo. Ma se un secolo fa i ragazzi del ‘99 hanno scritto la Storia dei Grandi, quelli del Novecento, come Zaniolo e Leao, possono almeno brillare in quella minima destinata agli eroi del pallone. I tifosi di Roma e Milan, in fondo, non aspettano altro
FONTE: La Gazzetta dello Sport – M. Cecchini
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