Ha cominciato sgommando, come se dovesse saltare un avversario. Nicolò Zaniolo è arrivato a Trigoria per il raduno, accompagnato in auto dal padre Igor, senza fermarsi per gli autografi e le foto che chiedevano un gruppetto di giovani tifosi. L’episodio ha provocato la reazione di uno di loro, che gli ha rivolto un insulto.
È l’istantanea del momento che Zaniolo ha cercato di addolcire all’uscita. In quel caso ha preferito accontentare i tifosi rimasti sotto il sole ad attendere lui e gli altri giocatori. Ma quando è stato esortato “a non andare alla Juve” con termini piuttosto coloriti non ha battuto ciglio, ha scelto il silenzio assoluto.
La verità è che nessuno è in grado di dire come finirà questa storia. Che la Roma abbia chiesto al procuratore di Zaniolo, Claudio Vigorelli, di portare un’offerta ragionevole è acclarato. Ieri non a caso a Trigoria c’è stato un incontro con Tiago Pinto. Che Zaniolo sia allietato dall’ipotesi di trasferirsi alla Juventus, la squadra per cui tifava da bambino, è pure comprensibile. Manca però l’elemento principale, cioè la trattativa.
Le due società, dopo un incontro veloce a Milano tra i direttori, non si sono più confrontate sul tema. La Juventus adesso è orientata su altri obiettivi, cioè finalizzare l’ingaggio di Di Maria e sistemare la cessione di De Ligt. Potrebbe interessarsi a Zaniolo in una fase successiva, persino a campionato iniziato, perché strategicamente non lo vuole indicare come una priorità.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R, Maida