Se avete avuto un tempo per sognare, vi sarete perduti nei tagli e nelle diagonali, nelle sovrapposizioni e in un calcio che vi avrebbe posseduto, come un demone dal quale è impossibile difendersi: e tra Licata e Foggia, e poi sulle due sponde di Roma, e ancora tra Lecce e Pescara e persino negli anfratti di delusioni dolorose (Napoli, Avellino, Salerno) avreste ritrovato una visione onirica d’un football verticale, un’avvolgente poesia da recitare come nel Santo Natale, salendo sulla seggiola e declamando. 4-3-3 sa di Zeman, soprattutto di lui, d’una dimensione onirica che conquista e stordisce, d’una visione eternamente futurista – ieri come oggi – e intramontabile: non è mai evaporato quel modello, eppure avrebbero voluto farcelo credere, ma è rimasto eguale a se stesso, disegna nella fantasia un palleggio che guarda lontano, non vive di ricordi, e punta dritto al cuore della gente che ancora insegue un selfie oppure le tracce d’una bellezza ch’è eterna.
Il calcio secondo Zeman ha sfumature diverse, sa di antico e di moderno assieme, e non rientra nelle convenzioni… «Io sto guardando spesso la Lazio e la ..Roma e mi sto divertendo. La Lazio in particolare, in questo momento, mi piace: ha un centrocampo fantastico e quei due là davanti che sono decisivi. Cinque uomini di così alto livello ti appagano, ti fanno divertire. Però ogni anno le capita sempre un periodo un po’ difficile che finisce per pregiudicarne la stagione».
La Juventus vista da Zeman che sensazione lascia? «Per me vincerà lo scudetto, a meno che non accadano incidenti di percorso straordinari. Ma ha una qualità dell’organico inarrivabile, basta leggere i nomi dei titolari e anche quelli delle cosiddette riserve».
E’ tornato Ibrahimovic e la sua irruzione ha scosso… «Ma sono curioso di vederlo, perché ha un’età e lo dico con assoluto rispetto. Il fisico è imponente, il talento non si discute, ma viaggia sui 38 anni ed è un dettaglio che non si può ignorare. Poi i grandi ritorni, al Milan, non hanno mai contribuito a clamorosi rilanci. Non credo che possa accadere, ma sono pronto a verificare il contrario».
La Roma ha cambiato proprietà ormai… «E non so che dirle. Speriamo che questa dia qualcosa in più quella che l’ha preceduta».
Disse Zeman non molto tempo fa: mi manca Totti… «Lo confermo anche ora, che pure è passato del tempo dal giorno del suo addio. Io uno come lui lo avrei conservato in una teca e comunque avrei provato ad allungargli la carriera, facendogli giocare qualche partita in più. Perché un Totti nasce assai raramente, non so quanto dovremo ancora aspettare per vederne uno che possa somigliargli. Ma la sua figura aiuterebbe sempre il calcio, anche fuori dal campo. Qualsiasi cosa egli faccia». (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – A. Giordano