Un tifoso in più, una spinta speciale. Arriva James Pallotta, il padrone. Districandosi tra i suoi affari americani assisterà a tutt’e due le partite contro il Barcellona, un evento storico della sua gestione, trattenendosi nove giorni a contatto con la squadra.
IL PIANO – Pallotta sbarcherà con ogni probabilità direttamente a Barcellona, subito dopo Pasqua, a bordo del suo jet privato. Poi si trasferirà a Roma, nel solito albergo a due passi da Piazza del Popolo, per essere allo stadio Olimpico in occasione di Roma-Fiorentina (7 aprile) e poi ancora contro il Barça, in compagnia di 60.000 persone che cercheranno di spingere Di Francesco e i giocatori verso un’impresa quasi impossibile.
ESORDIO – Naturalmente, Pallotta a Barcellona avrà modo di incontrare il collega presidente Bartomeu e ammirare il Camp Nou. Sarà un debutto anche per lui. Due anni fa partecipò alla trasferta di Madrid, sedendosi nella tribuna vip del Bernabeu, ma non ha mai avuto modo di seguire la Roma in Catalogna perché in coincidenza con l’ultimo viaggio in loco, terminato con un avvilente 1-6, non si era potuto spostare dagli Stati Uniti.
MEETING – Una volta a Roma poi, accompagnato dai due più stretti collaboratori, cioè Alex Zecca e Kaitlyn Colligan, si dedicherà al consueto giro di riunioni con i dirigenti del club, da Gandini a Baldissoni passando per Monchi (che peraltro sente praticamente tutti i giorni) e per il responsabile marketing Danovaro, ma anche a qualche incontro commerciale con possibili partner. Nelle sue intenzioni, entro la fine della stagione la Roma dovrà annunciare il famigerato main sponsor, che manca sulle maglie dei giocatori da quasi cinque anni per un ricavo mancato stimabile in quasi 30 milioni di euro. La società ha preferito, dopo una serie di studi di settore, tenere alto il cosiddetto benchmark del marchio, convinta di strappare da un’azienda internazionale di primissimo livello un contratto di almeno cinque anni dal valore annuale di almeno 12-13 milioni. In questo modo, nel medio-lungo periodo il fatturato derivante dallo sponsor sarebbe addirittura superiore.
ATTESA – Pallotta tornerà a Roma dopo circa 6 mesi. L’ultima volta era atterrato a Ciampino l’8 settembre e si trattenne per le partite contro Atletico Madrid e Verona. Non era invece presente nella magica notte della qualificazione ai quarti contro lo Shakhtar perché proprio in quelle ore, il 13 marzo, festeggiava 60 anni. Stavolta torna in Europa molto carico e soddisfatto grazie alla bella serie di risultati infilata dalla squadra, nonostante la delusione di Roma-Milan che giusto un mese fa lo ha fatto andare su tutte le furie. Ha una stima incondizionata in Monchi, a cui attribuisce il merito di aver sistemato buona parte dei conti del club in tempi molto rapidi, ed è sempre più felice del contributo tecnico di Di Francesco, che gli era stato segnalato da Franco Baldini con l’appoggio di Monchi: adesso non rimpiange più Spalletti, che aveva raggiunto obiettivi importanti ma non era riuscito a ottenere risultati apprezzabili fuori dal territorio italiano, e presto potrebbe offrire un rinnovo contrattuale all’allenatore, che va in scadenza nel 2019.