Il tecnico della Roma Luciano Spalletti nella sala Conferenze del Centro Tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria per presentare ai media la gara di domani contro la Lazio, valevole per l’andata della semifinale di Coppa Italia in programma allo Stadio Olimpico di Roma alle ore 21.00.
BOLLETTINO MEDICO: “Florenzi sta intraprendendo il suo percorso riabilitativo e sarà purtroppo lungo. L’ho incontrato proprio ora e ha sempre il sorriso stampato sul volto ed è il miglior auspicio per rivederlo il prima possibile. Nura presto lo rivedremo in campo. Emerson si è allenato ieri e sta bene. Se oggi non avrà problemi sarà a disposizione.
Com’è cambiata la Lazio rispetto alla gara di campionato? “La Lazio era stata costruita per avere il successo che sta avendo ed è stata costruita bene. L’unico dubbio era l’allenatore ma ha dimostrato di non essere il rimpiazzo di nessuno, di essere un tecnico che possa ambire ad allenare squadre di queste livello”.
Le prossime tre partite toglieranno di più dal punto di vista mentale o fisico? “Partite che stimolano tantissimo e non tolgono nulla. Questo è il livello di confronto che volevamo raggiungere e ora ci siamo dentro fino al collo, è il nostro ambiente. Chiaramente, fisicamente ci saranno delle dispersioni e qualcuno lo dovremo cambiare in queste tre partite ma sono convinto che la squadra si farà trovare pronta e cercherò di creare meno problemi possibili e non dipenderà dal calciatori perché la maturazione che hanno fatto è evidente. Da un anno lavoriamo insieme e si percepisce un cambiamento, una sostanza che si chiama maturazione. Questa è una cosa fondamentale, ci vuole la forza mentale per affrontare questo periodo nel quale affronteremo squadre di grandissimo spessore”.
Si aspetta un atteggiamento conservativo da parte della Lazio? “Non sappiamo mai come arriviamo alle partite ma sappiamo come uscirne perché possiamo determinare il corso della partita. Loro giocheranno la partita come sono abituati a fare. Non ho mai visto cambiare totalmente il proprio modulo gioco. Sanno compattarsi bene sotto palla per poi ripartire. Sono ripartenze di corsa, qualità, con giocatori forti fisicamente, veloci e tecnici. Loro sono squadra e noi dovremo fare altrettanto mettendoci qualcosa di più”.
La forza di Dzeko, Nainggolan e Salah insieme? “Per le qualità diverse che hanno si completano. Uno è fisico e tecnico, l’altro veloce e leggero ma velenoso quando attacca, Salah, l’altro sa fare tutto, gli puoi chiedere qualsiasi cosa e lui la sviluppa. Vi siete divertiti a trovare degli aggettivi che lo riguardassero, a fare dei paragoni. Un titolo potrebbe essere L’evoluzione della specie calciatore. Se hai 10 Nainggolan viene fuori una squadra fortissima, senza badare al ruolo. Diventa facile quindi dire che sia un reparto fortissimo e ci porterà fino in fondo”.
Cosa cambia nel preparare la gara contro la Lazio considerando di dover giocare il ritorno? “Nulla perché devi dare tutto quando fai questo lavoro, quando hai alle spalle un pubblico come quello della Roma, quando sei un professionista hai degli obblighi di professionalità e competenza. Il derby vale triplo: la partita, l’accesso alla finale, che è la cosa più importante, e poi perché sta a cuore ai nostri tifosi. Abbiamo sempre raspato il fondo del barile avvicinandoci alle partite. Non ho mai visto l’atteggiamento di chi non fosse interessato alla causa. Questa volta si raspa ancora più sul fondo”.
Nel derby si annullano le differenze tecniche delle squadre in campo? “Il derby avvicina molto le qualità. Tra la Roma la Lazio c’è meno differenza di Juventus e Torino e sarà quindi una sfida più equilibrata. Il fattore emotivo ti può dare e togliere qualcosa, un po’ di paura, di timore a portare avanti dei concetti durante la partita. Quando il timore ti bussa ci deve essere il coraggio di aprire e di guardarlo e il timore se ne va via da solo”.
La Roma è favorita domani ed è meglio arrivare da favoriti o sfavoriti al derby? “Chi dice che la Roma è favorita a volte è chi ha fatto i tweet dicendo che, per vedere Dzeko fare gol, bisogna togliere le porte da fondo campo, dicendo che Emerson non è da considerare nella rosa, dicendo che Jesus è un avanzo dell’Inter. I tweet rimangono, non vanno via. Non vedo la Roma favorita. Ci sono due squadre forti, che si confronteranno ad armi pari. Noi abbiamo degli obiettivi ugualmente importanti oltre alla partita di domani. Loro danno molto valore a questa partita e dipende come gestiranno la tensione di dare tutto a questa partita Siamo migliorati perché non ho visto girare video, riguardo a questa partita, che riguardassero le guerre e gli armamenti”.
Quanto può incidere l’assenza del pubblico? “Conta solo il prossimo derby, i precedenti no. Se qualcuno vorrà vedere una curva vuota non sarà la nostra. Quello un luogo di riferimento della passione dei nostri sportivi. La Curva Sud è casa nostra e quando vedi casa nostra la vedi sempre piena. Le statistiche dicono che siamo in continua crescita. Si respira aria giallorossa ovunque. Anzi, è dipinta l’aria qui, non è solo annusata. Per cui Curva piena domani, pienissima. Nei tondini del cemento armato scorre giallorosso. Sarà un luogo sempre affollatissimo”.
Perrotta le deve quasi tutte le fortune della sua carriera. La sua più grande intuizione è però lo spostamento di Nainggolan sulla trequarti? “Perrotta gli assomiglia molto. Fisicamente sta bene e se gli si chiedesse di fare un tempo lo fare ancora, soprattutto domani. Sono quei giocatori che si adattano a fare tutto, partiti dal niente. Mi ricordo la prima volta che incontrati Perrotta da Checco allo Scapicollo, lo trovo lì e mi viene a salutare dicendo: ‘Se viene fuori una situazione di squadra io gioco in tutte le parti ma qui ancora il concetto di squadra non si percepise’. Nainggolan si adatta a fare tutto. Se gli chiedi, lui codifica e va. Se non gli chiedi, va ancora di più. Ti immagini abbia benzina 10 e quando sta in riserva lui ti dà lo strappo per fare altre due km e fare il pieno. Se lo metti davanti alla difesa lui ti raddoppia quella qualità lì. Racchiude la personalizzazione di tanti altri ruoli. Ha i tiri che abbiamo visto domenica, rincorre l’uomo al limite dell’area. Di solito, se un giocatore fa una cosa poi non fa l’altra. Ti fa i dribbling nello stretto, rincorre 10 giocatori, è un animale raro. Non ho nessun merito, quindi”.
La squadra potrebbe diventare dipendente da Nainggolan? “No, è una squadra forte. Se si parla di maturità è perché siamo cresciuti complessivamente, altrimenti non si potrebbe dire questo. Ci sono delle partite in cui non ha giocato, ho scelto altri e la squadra ha vinto lo stesso. Altrimenti, si fanno gli stessi errori che abbiamo fatto fino a questo momento. La Roma non è un calciatore solo, è un insieme di impegno e conduzione professionale che porta al confronto con altre società. Radja ha risposto bene domenica: ‘Io faccio bene per la squadra perché loro mi aiutano a fare quest’altro’. Con una squadra che ha questo equilibrio, lui riesce a mettere qualcosa di più. Noi abbiamo bisogno di un’addizione di giocatori forti per essere una squadra forte. Un calciatore solo non può mai far vincere una squadra. Il potere assoluto toglie qualsiasi voglia di cercare soluzioni. Ti dà l’interesse della gestione e bassa e non ti fa andare oltre”.
De Rossi potrebbe riposare? “È un modo carino per chiedermi qualcosa sulla formazione e io ti capisco. Tu però devi capire me e diventa difficile oggi. Poi effettivamente devo rivederli oggi in campo. Qualcuno ha poi giocato giovedì e anche domenica. De Rossi ha giocato giovedì proprio per dare un senso a una partita che sembrava scontata, poi non l’ho messo nelle migliori condizioni ma il senso era quello lì. Si fa sempre attenzione ai dettagli, anche adesso. Oggi devo rivederlo in campo, vedere anche come evolve la botta che ha preso”.
Il derby notturno è anche un esame per i tifosi? “Sono sempre fiducioso, è un’occasione importante e da cogliere. Come accaduto con lo stadio, anche qui ci sono due situazioni contrapposte e si trova un accordo a metà strada. Dobbiamo provare il piacere di vivere queste serate qui, è più bello vivere e vedere la gara di sera. Quando non allenavo andavo a vedere delle partite in giro per il mondo ed era più bello di sera. Io domani andrei allo stadio se non fossi in campo.