Un altro 1-0, un altro successo: il terzo in sei giorni. La Roma va, mette in cascina altri tre punti importanti con il minimo sforzo e non senza qualche sofferenza finale: esattamente come contro il Crotone qualche giorno addietro e col Torino domenica scorsa, anche se questo Bologna è di un’altra categoria per gioco e interpreti. Resta un buon successo che fa gioco in vista dell’impegno che conta davvero: quello di Champions contro il Chelsea in programma martedì sera e per il quale Di Francesco ha dato fondo a un turnover mai visto prima. Otto giocatori cambiati rispetto alla sfida di tre giorni prima contro il Crotone sempre all’Olimpico con i soli Alisson, Fazio e Dzeko confermati. Un’altra Roma nella quale le riserve si mescolano con i titolari: perché Di Francesco vuole così. Tutti si devono guadagnare il posto. Stavolta a decidere è un gol pazzesco di El Shaarawy che pesca dal cilindro della sua classe, fin troppo spesso dimenticata (a volte anche da lui stesso), che infila sotto al sette una botta al volo da manuale del calcio. L’Olimpico viene giù, assieme ai «lucciconi» di Capitan Totti che di gol così ne ha fatti diversi, e a quelli del tecnico giallorosso che afine gara abbraccia il figlio Federico: «Complimenti» dice il labiale, forse perché non ha segnato. Bravo a papà…
Nell’altro anticipo la Juve conferma di essere tutt’altro che sazia. Tiene l’esuberanza del Milan in avvio e poi lo piega con il ritorno in grande stile di Higuain: doppietta senza repliche che riporta in vetta i campioni d’Italia aspettando la replica del Napoli impegnato oggi col Sassuolo in un San Paolo sold out. Per Montella 5ª sconfitta in 11 partite: si mette male, anche se qualche segnale s’è visto. Nel gruppetto di testa alla Lazio tocca il compito più agevole in casa del Benevento: unica squadra ancora a zero punti in classifica. Inzaghi non si fida, vola basso, chiede concentrazione ai suoi chissà se più impaurito dalla legge dei grandi numeri o dall’anatema di Anna Frank nella settimana delle polemiche che hanno visto tifosi e presidente nell’occhio del ciclone. La sua squadra ci arriva col vento in poppa alla ricerca dell’ottavo centro consecutivo: la Lazio conta. Ma bisognerà aspettare lunedì sera per avere un quadro completo, con l’Inter di Spalletti che andrà a Verona per chiudere l’undicesima giornata. Poi l’Europa, ma quella è tutta un’altra storia.