Che ci fosse un “giallo” era chiaro fin dall’inizio. Che il “giallo” prosegua a distanza di quasi un mese, no. È la vicenda della seduta della Commissione Urbanistica del 16 giugno scorso: si doveva esprimere il parere sulla delibera di revoca allo Stadio della Roma.
La vicenda è nota: il 16 giugno, seduta della Commissione Urbanistica, assenti Avvocatura e Segretariato generale. Dopo quasi tre ore di inconcludenti chiacchierate, mentre tutti i consiglieri presenti (di ogni schieramento politico, compresi i 5Stelle) chiedono al presidente, Carlo Maria Chiossi, di convocare una seduta secretata proprio con l’Avvocatura per chiarire i dettagli giuridici della vicenda.
Chiossi decide di passare all’espressione del parere. A quel punto, tutti i presenti escono dalla seduta.
Il risultato finale è di 3 soli voti favorevoli. Perché un parere sia valido, occorre la presenza di un terzo dei consiglieri membri di Commissione (sono 12, quindi 4) e che la somma dei voti favorevoli sia di una unità superiore a quella dei voti contrari sommati agli astenuti. Tre voti, dunque, non bastano. Il parere semplicemente non è stato reso.
Nonostante questo, circola la voce che la Presidenza di Commissione abbia ritenuto due consiglieri (Cristina Grancio e Enrico Stefàno) come presenti e astenuti. Come si vede dal video linkato sopra, questo non è vero. Tanto che la Grancio invia una lettera di precisazione a Chiossi.
La stranezza è che le Commissioni devono anche approvare i verbali delle sedute. E dall’ordine dei lavori si vede come, al momento, il verbale del 16 giugno non sia pronto per essere approvato mentre lo è quello della seduta successiva, tenutasi il 18 giugno.
Ora si potrebbe andare in Aula per il voto finale con un verbale mancante e un buco nella Delibera: tutta roba che non potrà che indebolire la posizione del Comune di fronte alla (probabile) eventuale causa.
FONTE: fernandomagliaro.com