“Lo stadio non ci sarà perché sono cambiate le condizioni a causa del Covid, poi dal 2017 ad oggi l’amministrazione Raggi non ha fatto un atto e non ha completato il lavoro ed è evidente che qualsiasi investitore avrebbe deciso di lasciar perdere se il rischio è di non portare a termine il progetto, che oltretutto così come era stato modificato non era più di pubblico interesse ma era una ‘romanella’ di stadio”.
Le modifiche al progetto iniziale… “Con la Raggi lo stadio di Tor di valle ha vissuto una situazione di incertezza che non si è mai risolta. Quando è stato modificato in maniera sostanziale si è smontato un progetto senza rimontarne uno in grado di stare in piedi. L’ AS Roma poteva essere più accorta nell’accettare quella specie di accordo che poi non è stato mai siglato formalmente ma che era basato solo su una promessa che poi non è stata mantenuta”.
La situazione degli impianti sportivi nella Capitale? “Io penso che la Roma e la Lazio abbiano diritto a questa operazione, spero si possa ricominciare anche perché serve davvero un segnale importante da dare al mondo, perché Roma in questa vicenda ha fatto una figuraccia internazionale, bisogna far capire che Roma quando prende un impegno costruendo un percorso questo viene mantenuto perché ne va della considerazione che gli altri hanno della città. Faccio l’esempio di Milano, molto cose che sta facendo in questo momento Sala sono state decise da Albertini e dalla Moratti, tutti atti di continuità amministrativa ma a Roma invece ricominciamo sempre da capo. Questa è un’ombra brutta sulla nostra città.
La necessità di trovare nuove aree per l’impianto… “Il tema è molto semplice, per fare uno stadio per la Champions League ci sono standard che non sono banali, avere un impianto di questo tipo in un contesto urbano sarebbe una favorevole ma non puoi mettere in conto di arrivarci in macchina perché i tifosi si muovono non solo dal centro città ma anche da fuori. A Tor di Valle i tifosi che sarebbero arrivati in macchina avrebbero parcheggiato subito dopo essere usciti dall’autostrada Roma-Fiumicino, certo si può pensare ad uno stadio più cittadino, tipo il Flaminio ma a quel punto bisogna ridimensionare le prospettive sul tipo di stadio che si vuole fare perché si rischia di mettere sottosopra un intero quartiere come già accade adesso con l’Olimpico con macchine parcheggiate al centro della strada sul lungotevere che è una cosa incivile”.
FONTE: NSL Radio