L’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Maurizio Veloccia, ha voluto fare chiarezza e rispondere alle ultime notizie che hanno allarmato i tifosi e chi vuole lo stadio della Roma, in un’intervista:
C’è stato lo stop dal tribunale civile di Roma dove dovrebbe sorgere la curva. Il comune cosa ha deciso di fare? “Intanto vorrei un po’ chiarire alcune cose lette su alcuni giornali. Noi sappiamo dall’inizio che sull’area dello stadio ci sono particelle da espropriare ma questo non è il caso. È un caso in cui il Comune ha lasciato in mano le zone a precedenti proprietari con situazioni precarie. Nel verbale di queste aree c’era scritto che sarebbero dovute essere poi liberate. Negli anni si sono mosse delle questioni nei confronti del comune riguardo queste case sia perché reclamavano la proprietà, sia perché rivendicavano il possesso. Non la semplice detenzione, ma che c’erano sopra da diverso tempo e che quindi non sarebbero potuti essere mandati via senza il loro consenso. 2 su 3 hanno già ricevuto ordinanza di rigetto, la proprietà è dunque di Roma Capitale. Sulla riconsegna delle aree abbiamo già inoltrato diversi mesi fa una richiesta come già fatto dal Comune in accordo con i detentori che avevano X . Negli anni i detentori hanno cambiato idea e non hanno ottemperato alla richiesta fatta dal Comune. Oggi non si può solamente andare lì per scavare e fare sondaggi ma prima bisogna riprendersi l’area. Noi daremo seguito a questa necessità attraverso lo sgombero. Nel frattempo dico anche che i sondaggi sono andati avanti, le aree incriminate era previsto fossero indagate nella fase successiva. Dunque si stanno svolgendo i diversi sondaggi anche in altre aree. Nelle altre aree in cui si era chiesto di indagare per la presenza di nidi di alcuni volatili si è già verificato e non si incorrerà in nessun problema”.
Questo pronunciamento è legato a un altro procedimento in corso. C’è il rischio possano sovrapporsi? “No, sono due procedimenti differenti. Il procedimento sull’usucapione è stato dichiarato che sia di Roma Capitale. Sul fatto che loro ci siano dentro pur non essendo effettivamente loro, il Tribunale ha detto che non si possono mandare via senza atti conseguenti. Prima quindi deve esserci la richiesta e poi un’attività procedurale”.
I tempi della procedura dello sgombero? “Immagino che nelle prossime ore gli uffici procederanno con tutti i procedimenti del caso per capire cosa accadrà successivamente. Lato soggetti che dovranno ottemperare vedremo cosa succederà, anche se comunque parliamo di un’area di ettari ed ettari. Sono ben altre le questioni importanti da affrontare in questa fase”.
Lo sgombero ha un impatto mediatico comunicativo diverso. Lasciate aperta la porta al dialogo? Se i residenti facessero un passo indietro sareste disponibili al dialogo? “Questa amministrazione ha sempre cercato di mantenere il dialogo con tutti. Ho anche incontrato i comitati che si oppongono per tranquillizzarli sul giusto svolgimento di ogni procedimento. Nonostante non ci sia una sensibilità legata alla salvaguardia di alcune tematiche, ma ci sia il tentativo di trovare il modo di ingessare la realizzazione dello stadio, abbiamo sempre rispettato tutte le obiezioni fatte e poi le abbiamo confutate. Dal punto di vista del lavoro, rispettiamo ogni cittadino di Roma, ma i cittadini devono rispettare le scelte che fa la città. Noi abbiamo chiarito tante volte che in quell’area si sarebbe fatto lo stadio, Roma Capitale ha indennizzato, pagato ed è giusto che queste aree vengano liberate. Abbiamo liberato tante altre aree in quella zona, per ultima una casa vicina a dove sarebbe dovuta sorgere una sede dell’Istat”.
Un chiarimento sul ritrovamento archeologico? “Non mi sembrano elementi di allarme. Abbiamo massima fiducia, tutti stiamo remando verso la stessa direzione”.
FONTE: Radio Romanista