Lo Special One inevitabilmente è finito tra i criticati insieme alla squadra. Per una parte della tifoseria il tecnico non sta riuscendo a costruire una Roma competitiva, e il malumore sul lavoro del portoghese scorre tra social e radio: “Nove sconfitte su 21 gare. Un altro allenatore sarebbe stato già esonerato”, “Andava preso Italiano ma serviva il nome per fomentare la piazza. Questi i risultati”, “Giocatori inadeguati, però non mi sembra che Mou stia facendo questa gran differenza soprattutto in corsa, anche con la Juve ha messo dentro giocatori che come al solito non hanno niente soprattutto per colpa sua”, “Buio totale senza speranza (società in primis) e Mou va paurosamente assomigliando all’Herrera della Roma degli anni ’70”, “Continuo a pensare che per una squadra di questo livello ci vuole un allenatore come juric, come Gotti come italiano, Mou è più per un grande club”.
Critiche ma anche tanto sostegno. L’altra parte della tifoseria dà fiducia allo Special One, costretto a lavorare con giocatori non all’altezza delle sue ambizioni: “È sempre stato quello il grande problema della Roma, non ha personalità e non ha la mentalità vincente, se Mou riesce nell’impresa di cambiare rotta sarà il più grande allenatore davvero e nessuno lo dimenticherà, io ho fiducia”, “Sei mesi e ancora non lo seguono….ho sentito e letto che bestava la presenza di Mourinho per dare carattere ai giocatori…. È una mezza verità, servono i giocatori veri per vincere, punto!”, “Ma se prendi 3 gol in 7 minuti la colpa è di Mourinho??? Mi dite un giocatore della Roma che farebbe il titolare nelle prime 4 squadre in Italia, nelle prime 6 in Inghilterra, nelle prime 4 in Spagna, nelle prime 4 in Germania, nel PSG….. Nessuno! Cacciamo pure lui dopo Luis Enrique Zeman Montella Garcia Spalletti Di Francesco Fonseca e continuiamo ad esaltare un branco di giocatori scarsi soprattutto sotto il profilo della personalità o meglio degli attributi!”, “Ormai Mourinho è il capro espiatorio sempre e comunque, come può essere colpa sua quel black out di sette minuti”.
FONTE: Il Corriere dello Sport