ROMA CLUB AVEZZANO
di Valerio Cucci
Presidente: Antonio Faricelli
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La passione per la Roma sconfina addirittura i confini regionali, raggiungendo l’Abruzzo e la Marsica, con un club che si distingue da sempre per costanza e appartenenza ai colori giallorossi. Il Roma Club Avezzano incarna perfettamente questa definizione e da oltre 30 anni segue la Roma, nonostante un periodo di transizione verso il 2007/2008. Da allora, il presidente del Club è Antonio Faricelli, che ha voluto ricostruire il club, perseguendo i vecchi valori che per 30 anni hanno contraddistinto il Roma Club Avezzano.
In occasione della riapertura del club dopo due anni di inattività – nel 2005 il presidente Italo Fratta si ammala e cede il passo ai più giovani del club tra cui Faricelli – il Roma Club Avezzano organizza una grande festa a cui partecipano tutti i tantissimi sostenitori del club giallorosso, che vanta anche sostenitori illustri tra i suoi nomi, Giuseppe Giannini per dirne uno. Il “Principe”, segue da sempre le attività del club e ne accompagna la crescita nonché la promozione e ne è socio da anni.
Il club ha fatto molta strada da quando negli anni 80 nacque da un’esigenza crescente e legata al contestuale proliferare di tantissimi romanisti ad Avezzano e nella zona della Marsica. C’era bisogno di organizzazione per raggiungere lo stadio ma soprattutto per comprare i biglietti senza dover affrontare traversate e viaggi interminabili in macchina. Con il riconoscimento dell’associazione dei Roma Club ufficiali, il Roma club di Avezzano ha potuto continuare a seguire la squadra sempre più da vicino, complice il legame speciale che ormai la lega all’Olimpico e alla squadra. Questi sono gli accenni di una storia già ricca che abbiamo cercato di approfondire proprio con il presidente del club Antonio Faricelli:
Come è nato il Roma club Avezzano? “Nasce originariamente nel 1985 dall’idea di Italo Fratta che ne è stato presidente fino al 2005 quindi per 20 anni. Io sono classe 1980 quindi ero troppo piccolo per ricordare ma l’idea nacque proprio dal proliferare di tantissimi romanisti ad Avezzano e nella zona della Marsica. Il desiderio era quello di andare allo stadio e seguire la Roma con un proprio striscione e vedere insieme le partite. Il club è stato attivo 20 anni fino al 2005, anno in cui Fratta si è ammalato e ha sospeso l’attività, per due anni siamo stati così in balia degli eventi. Dopo la sua morte nel 2007 io e altri coetanei più giovani abbiamo deciso di rifondare il club l’anno successivo. Quando abbiamo ridato vita al club abbiamo organizzato un grande evento a cui hanno partecipato ospiti tra cui Giuseppe Giannini. È stato un momento carino e la ricorrenza della riapertura è stata quella dei 30 anni di nascita.”
Il club è stato fondato per venire allo stadio, quanti km sono da Avezzano allo stadio Olimpico? “80 km da casello a casello, ma in genere per arrivare allo stadio impieghiamo 1 ora e mezza. Siamo messi come molti romani che abitano in periferia della capitale, forse qualcosa in più. L’esigenza piu sentita in proposito nel corso degli anni è stata più che gli spostamenti veri e propri – senza dubbio era più comodo andare in modo organizzato – quella di affiliarci a varie associazioni e poter andare allo stadio con un nostro striscione riconoscibile. Era un monito verso la squadra per dirgli che noi siamo qui e c’è da dire che abbiamo pagato molto negli anni lo scotto di non poter acquistare biglietti ad Avezzano, avevamo il punto Lottomatica più vicino a Pescara ed ogni volta era difficile muoversi molto tempo prima per cercare punti vendita. Fondare un club ci ha permesso di essere parte delle associazioni Roma Club riconosciute e poter comunicare i nomi e trovare i biglietti pronti allo stadio. Questa era forse l’esigenza più reale.”
In quale settore siete allo stadio? “Tribuna Tevere o Monte Mario; piu la prima, in quanto avevamo sempre gli Alfieri (persone con biglietto gratis incaricate di portare lo striscione in tribuna). Il gruppo si univa a loro e ci muovevamo in gruppo.”
Aneddoti riguardo lo striscione o la frequentazione dello stadio? “Legati strettamente a questo no, però ricordo un episodio riguardo una trasferta a L’Aquila per scopo benefico al fine di raccogliere fondi per il terremoto. Siamo arrivati allo stadio ma non avevamo posto per lo striscione. Cosi chiamammo i tifosi presenti nella curva per aiutarci ad appendere lo striscione ai vetri solo che ci fu un qui pro quo perché L’Aquila ha una sana rivalità con Avezzano e leggendo il nostro nome nella loro curva gli ha fatto un pò storcere il naso.
Il problema dello striscione era solo la parola Avezzano non i colori giallorossi. Un caso singolare da raccontare finito bene anche perché era una partita fatta per solidarietà e il clima era sereno.”
Avete mai organizzato iniziative benefiche ad Avezzano già che siamo in tema di solidarietà. “Per il terremoto ci siamo attivati comportandoci come associazione senza colori sportivi, mandando pacchi e facendo beneficenza senza legare la nostra attività al marchio della Roma. All’epoca di Rossella Sensi avevamo provato a proporre un’iniziativa che pero ha incontrato la resistenza dei dirigenti, si trattava di una partita di calcio di beneficenza nel nostro stadio cittadino tra Roma Club e Inter Club. Avevamo contattato la squadra per comprare le maglie ufficiali per la partita, e poi avevamo anche raccolto molti consensi anche se alla fine non se ne fece nulla. In ogni caso ci aggreghiamo sempre con cene tutti insieme, in particolare ebbe risonanza quella che accennavo all’inizio per i 30 anni del nostro club che venne ripreso da tv e giornali.”
Avete simboli a cui siete legati o anche giocatori? “Simboli no ma giocatori si. Abbiamo un legame particolare con Giuseppe Giannini il cui fratello Corrado ha allenato tanti anni squadre amatoriali di categoria nella nostra zona. Si è stabilito qui con la famiglia ed è tesserato e nostro carissimo amico. Giannini si è molto legato a noi e ci ha aiutato tanto per ottenere firme sulle maglie dei giocatori per le lotterie o supporto per qualche iniziativa, diciamo che è il fil Rouge tra noi e l’As Roma. È lui il giocatore che sentiamo più legato al club.”
Come vedi la Roma attuale? “Cerco di non entrare mai nel discorso tattico e calcistico. Ogni analisi lascia il tempo che trova, ma da tifoso posso solo giudicare che emozione trasmette la squadra che senti tua, a prescindere da vittorie o sconfitte. Luciano Spalletti si è riconfermato per ciò che era nel suo primo mandato, ha disegnato una squadra come piace a noi tifosi, bella da vedere ma soprattutto una squadra onesta. Non è la Roma piu forte che abbia mai conosciuto o che ti mette tranquillità a inizio campionato, ma é una Roma che ci rappresenta. Io ho vissuto ad esempio l’atmosfera della Roma di Capello, che é stata fortissima ma un pò cinica, anche se ci ha portato enormi vittorie. Per dirlo in altre parole vediamo una Roma che non convince nei risultati, su questo parla il campo, ma è onorevole molto più di tante altre.”