Identikit: giovane, fisico, centravanti, meglio se già con esperienza nel calcio italiano, costo non esagerato, capacità di attendere con un minimo di pazienza i due anni di contratto che ancora legano Dzeko alla Roma. Segni particolari: faccia gol. Con queste direttive il direttore sportivo Gianluca Petrachi si è mosso già nel recente mercato di gennaio, alla ricerca di un attaccante che potesse coprire le spalle a Edin Dzeko. Alcuni tentativi sono stati abbozzati, nel senso che prima di portare un nuovo numero nove a Trigoria, c’era l’esigenza di trovare una sistemazione diversa a Kalinic, arrivato l’estate scorsa in prestito dall’Atletico Madrid.
Il croato, invece, ha rifiutato qualsiasi destinazione possibile anche se l’Atletico non aveva posto nessun veto a un’altra destinazione dove andare a concludere il prestito annuale. E allora per la Roma tutto rimandato al prossimo mercato estivo, visto che l’esigenza di un nuovo bomber è sin troppo evidente, considerato che tutti gli esterni che sono a disposizione di Fonseca in questa stagione non si sono certo fatti notare per la confidenza con la rete avversaria (e saremmo pronti a pagare di tasca nostra perchè ci smentiscano da qui alla fine della stagione).
Vlahovic Di nomi sull’agenda di Petrachi ce ne sono parecchi con tanto di costo, elemento che farà tutta la differenza del mondo. Un nome che sicuramente è ai primi posti, considerando l’identikit che vi abbiamo fornito, è quello di Dusan Vlahovic, venti anni compiuti il ventotto gennaio scorso, serbo, centonovanta centimetri di forza fisica, quattro gol in questo campionato partendo dalla panchina, un paio (Inter e Napoli) di grandissima qualità, cartellino di proprietà della Fiorentina con cui ha in corso un contratto con scadenza il trenta giugno del 2023.
Qualcosa tra le parti, procuratori e Roma, è andata già in scena nel mercato del gennaio scorso. Roba del tipo: «Vi può interessare Vlahovic?» è stato chiesto a Petrachi. E la risposta è stata «perché no? Parliamone». E ne hanno parlato, pur con la consapevolezza che a gennaio l’affare non si sarebbe potuto fare anche se a Firenze era arrivato Cutrone, un altro centravanti. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri