Oltre duemila persone previste a San Giovanni (ore 15) per la manifestazione “Insieme per la pace”, poco dopo all’Olimpico il fischio d’inizio del derby Roma-Lazio con oltre 50 mila presenze e l’alto rischio incidenti. Sarà una giornata da bollino rosso quella di domenica per la Capitale tra chiusure, pericolo scontri e l’allarme per gli ultrà filorussi in arrivo dalla Bulgaria. L’allarme per possibili scontri tra le due tifoserie ha cominciato a suonare forte già da mercoledì sera con l’assalto di un gruppo di romanisti ai danni dei sostenitori olandesi del Vitesse giunti a Roma per la gara di Conference League giocata ieri sera.
Poco prima delle 23 una settantina di tifosi giallorossi hanno circondato «Shamrock Pub» in via del Colosseo, un pub solitamente frequentato dagli ultras laziali ma anche ritrovo di molte tifoserie estere, cercando lo scontro coni rivali. Attimi di paura per residenti e turisti che hanno visto volare sedie, tavoli e molti fumogeni. Lo scontro si è protratto per alcuni minuti poi gli aggressori si sono dati alla fuga. Quattro tifosi tomanisti appartenenti al gruppo dei Fedayn sono stati fermati e denunciati. Per il loro il questore Mario Della Cioppa sta valutando il Daspo. Non si esclude che il raid sia stato organizzato per quanto accaduto in Olanda nella partita di andata due settimane fa. Le forze dell’ordine, però, stanno monitorando con attenzione possibili messaggi filo russi.
Ecco perché l’arrivo di una cinquantina di ultras del Levski Sofia ha fatto mettere tutti in preallarme. I bulgari sono da tempo gemellati con gli Ultras Lazio. Un gemellaggio che affonda le radici nella politica. I biancocelesti starebbero preparando uno striscione in cirillico per i fratelli del Levsld che in occasione del loro derby con il Cska avevano omaggiato i laziali. Non è un segreto che i bulgari abbiano un’ideologia filorussa Ideologia che abbraccia il pensiero di parte dei biancocelesti. Nel 2018 prima della trasferta in Ucraina per la gara di Europa League contro la Dinamo Kiev i laziali esposero una bandiera del Donbass. Un gesto che non passò affatto inosservato tanto che agli ultras della Lazio fu impedito di andare in trasferta.
FONTE: Il Messaggero
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