Lo chiamavano Re Mida, ma di oro nei 118 minuti giocati finora c’è ben poco. Anzi ci sono le due sconfitte più brutte dell’era Di Francesco: il 3-0 di Madrid e il 2-0 di Bologna. Strano il destino di Diego Perotti, l’uomo che grazie ai gol contro Genoa e Qarabag ha spinto la Roma in Champions portando diversi milioni nelle tasche di Pallotta. In premio, l’argentino, 10 mesi fa ottenne un rinnovo con ricco adeguamento fino al 2021 a quasi 3 milioni. Lo scorso anno Di Francesco lo ha impiegato 35 volte, più di tutti in attacco escludendo Dzeko. Poi, però, il destino di Perotti è cambiato proprio come accadde a Re Mida che subì da Apollo la maledizione delle orecchie da asino.
Il Monito, a 30 anni, è finito improvvisamente sul mercato visto che sulla fascia sinistra oltre ad El Shaarawy è arrivato pure Kluivert. La Roma lo ha offerto a diversi club, soprattutto in Spagna dove a volerlo c’erano Siviglia e Villarreal. Perotti, però, non ne ha voluto sapere. A Roma la sua famiglia, composta dalla moglie Julieta e dai figli Francesco e Romeo, si trova benissimo. Tuttavia le strade tra Perotti e la Roma possono dividersi a gennaio. Difficilmente l’argentino tornerà già al Boca dove sogna di terminare la carriera mentre in Italia in pochi possono garantirgli il maxi ingaggio.
Intanto Diego è tornato a disposizione e si sta allenando in gruppo dopo un inizio campionato passato più in infermeria che in campo: prima la distorsione alla caviglia poi il risentimento al bicipite femorale. In tutto più di un mese ai box. Ora è arrivato il momento di riconquistare la fiducia di Di Francesco. A proposito di argentini: Pastore svolge ancora individuale ma dovrebbe recuperare con la Spal mentre Burdisso ha lanciato un messaggio ai tifosi: «La Roma è il club che mi è rimasto più nel cuore. Ora che ho smesso, spero di lavorare nel club».