Dal bunker di Trigoria filtra poco, le porte del fortino giallorosso si aprono solamente per concedere a De Rossi e Di Francesco di andare a salutare per l’ultima volta Giorgio Rossi, massaggiatore dei muscoli e dell’anima della Roma per 55 anni. Presente anche Totti, che in lacrime lo ha ricordato come un secondo padre, per un pomeriggio pieno d’amore nella chiesa di Don Bosco, a Cinecittà.
Eppure la triste e dolce parentesi è breve all’interno dello psicodramma vissuto in casa Roma, con un solido muro alzato a protezione delle ore di ritiro punitivo imposto da società e tecnico. Perché Di Francesco si gioca la panchina in 4 giorni, tra domani sera e sabato, tra Frosinone e Lazio. Tutto all’Olimpico, con i tifosi pronti a contestare squadra e allenatore, imbufaliti per un avvio da incubo. È prevista una contestazione casalinga, e il clima non sarà facile da respirare per De Rossi e compagni, consapevoli di dover fare qualcosa, e in fretta, per uscire da una crisi sempre più profonda. Anche perché Eusebio rischia di essere il sesto allenatore nelle 8 stagioni dell’era americana a saltare, e il suo successore sarebbe il settimo a sedersi su una delle panchine meno stabili delle squadre di vertice di A. Perché pochi lavori sono precari come quello di tecnico giallorosso, ruolo scomodo e per nulla stabile, nonostante la squadra si sia classificata tre volte seconda, due terza e solo 4 mesi abbia centrato la semifinale di Champions. Chissà quanto margine esista ancora per scongiurare l’ennesima successione alla guida di una squadra che contro il Frosinone sarà rivoluzionata. Cambierà ancora tanto, Di Francesco, lascerà fuori probabilmente Dzeko, nervosissimo e tra i più straniti nei confronti dell’allenatore. Dovrebbe esser schierato un attacco di giovani, con Ünder— Schick ed El Shaarawy. Ed è quest’ultimo ad ammettere: «Nessuno di noi avrebbe mai immaginato un avvio del genere — le parole dell’attaccante a Dazn — dobbiamo confrontarci più da uomini che da calciatori e assumerci le nostre responsabilità. Il calcio ti dà sempre la possibilità di rimediare e questa settimana abbiamo il dovere di invertire la rotta».
Oggi il tecnico si presenterà in conferenza stampa, probabilmente con Monchi. Il ds non vuole sottrarsi alle proprie responsabilità, proteggendo l’allenatore. Se dovesse saltare Di Francesco, il ds potrebbe mettere in discussione anche la propria posizione, perché il naufragio avrebbe le sue radici anche nelle scelte estive.