Un amore senza fine. Quello sbocciato tra la Roma ed Edin Dzeko, che il 6 agosto 2015 veniva travolto dall’affetto di più di tremila tifosi accorsi a Fiumicino per celebrare l’arrivo di un bomber che ai giallorossi mancava da troppo tempo. A sei anni di distanza il bosniaco è ancora al centro del progetto, pronto a guidare l’attacco della prima Roma di Mourinho dopo essersi lasciato alle spalle i malumori dello scorso campionato. Sulla volontà del numero 9 – 260 presenze e 119 reti in giallorosso – ha pesato inevitabilmente l’arrivo dello Special One: dopo essersi confrontato con il portoghese Dzeko ha accantonato l’ipotesi di lasciare la Capitale.
Il fatto che non siano arrivate offerte allettanti ha influito sulla scelta di rimanere a Trigoria, ma la sua permanenza non è mai stata un problema per la società che reputa Dzeko un valore aggiunto considerato anche il suo peso nello spogliatoio. Spogliatoio dove si respira già un clima familiare. I giorni di lavoro in Portogallo infatti sono serviti soprattutto a raggiungere uno dei primi obiettivi dello Special One: cementare il gruppo e creare la giusta alchimia tra staff e giocatori. In attesa dell’ufficialità di Vina – arriverà nelle prossime ore – Rui Patricio e Shomurodov si stanno integrando senza problemi nella realtà romanista.
FONTE: Il Tempo – E. Zotti